• Italia
  • Mercoledì 1 maggio 2024

La storia di un reperto che per vent’anni nessuno aveva analizzato

Quello che nel 2010 risolse il caso dell'omicidio di Alberica Filo della Torre, avvenuto nel luglio del 1991: era in una scatola dei reperti e nessuno ci aveva mai fatto caso

Caricamento player

Alberica Filo della Torre venne assassinata la mattina del 10 luglio 1991 all’interno della sua villa, nel complesso residenziale dell’Olgiata, a Nord di Roma. In quel momento in casa c’erano i due figli della donna, la loro baby sitter inglese e due cittadine filippine che si occupavano della casa.

Le due nuove puntate di Indagini raccontano quello che venne definito “il delitto dell’Olgiata” e di come per vent’anni le inchieste della procura di Roma non giunsero a nessun risultato. Furono indagate più persone, fatte ipotesi diverse, alcune fantasiose. Giornali e televisioni si occuparono a lungo del caso, spesso con illazioni che riguardavano la stessa vittima e il marito, Pietro Mattei, nonostante avesse un alibi verificato e inattaccabile: al momento dell’omicidio era in ufficio, a 30 chilometri di distanza.

Eppure la soluzione del caso era lì a portata di mano, nella bobina di un’intercettazione telefonica che, per motivi che non si è mai potuto appurare, non era mai stata ascoltata. E le analisi su alcuni reperti biologici, esaminati nel tempo a più riprese, ma superficialmente, confermarono ciò che già veniva detto in quella telefonata.

Le due puntate di Indagini sull’omicidio di Alberica Filo della Torre e su tutto ciò che avvenne dopo sono disponibili da oggi sull’app del Post (scaricala qui), ma anche sulle principali piattaforme di podcast, come Spotify, Apple Podcasts, Amazon Music e Google Podcasts.