Che cos’è questa “superdeduzione”

È una misura per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato, di cui si sta parlando insieme ad altre sempre relative al lavoro e discusse oggi in Consiglio dei ministri

(Oli Scarff/Getty Images)
(Oli Scarff/Getty Images)
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Nel Consiglio dei ministri che si è tenuto martedì il governo ha approvato una serie di misure sul lavoro in occasione del primo maggio, la festa dei lavoratori, come aveva fatto anche lo scorso anno. Tra queste ci sono un bonus da 100 euro che sarà pagato a gennaio 2025 per le famiglie monoreddito, bonus fiscali per incentivare le assunzioni da parte delle aziende e alcuni incentivi per favorire l’imprenditoria. Una delle misure più rilevanti, però, è un altro sgravio per incentivare le assunzioni, la cosiddetta “superdeduzione”.

Non rientra nei decreti appena approvati, ma se ne è parlato brevemente nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, perché anche questa è una misura relativa al lavoro che verrà confermata a breve: era già stata prevista e finanziata da un decreto legislativo dello scorso dicembre con cui il governo aveva impostato parte della riforma fiscale, ed è atteso in questi giorni il decreto interministeriale con i dettagli tecnici per renderla operativa.

La “superdeduzione” prevede che le aziende che assumono a tempo indeterminato possano dedurre il 120 per cento del costo del lavoro delle nuove assunzioni. Le deduzioni fiscali consistono in una riduzione del reddito di impresa imponibile, cioè che viene considerato per calcolare le imposte dovute allo Stato: con un reddito minore sarà inferiore anche l’imposta da pagare. Per esempio, se un’azienda assume una persona a tempo indeterminato che ogni mese tra stipendio, imposte e contributi le costa 3mila euro, potrà dedurre il 120 per cento di questa somma, dunque l’intero costo più il venti per cento: in questo caso potrà ridurre l’imponibile di 3.600 euro ogni mese. Il costo del lavoro è già fiscalmente deducibile per le imprese, la novità della “superdeduzione” è che per i nuovi assunti questo viene “gonfiato” del venti per cento ai fini fiscali, purché il numero di dipendenti a fine anno sia superiore a quello medio dell’anno precedente.

Lo sgravio sale al 130 per cento in caso di particolari categorie di lavoratori assunti, come persone con disabilità, donne con almeno due figli minori a carico o ex percettori del reddito di cittadinanza: nell’esempio la deduzione sarebbe stata dunque di 3.900 euro al mese.

La “superdeduzione” era stata introdotta per sostituire altri incentivi più specifici che scadevano alla fine dello scorso anno, come quelli per l’assunzione a tempo intedeterminato di giovani sotto i 36 anni, di donne e dei cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training), i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono neanche coinvolti in corsi di formazione. Il governo aveva deciso di rifinanziarli e potenziarli, facendoli entrare tutti all’interno della “superdeduzione”, che per il momento è finanziata solo per quest’anno.

Tra le misure approvate oggi in Consiglio dei ministri, invece, c’è un bonus per le famiglie monoreddito sotto i 28mila euro con almeno un figlio a carico: è di 100 euro e sarà erogato a gennaio 2025. In origine era stato previsto come bonus natalizio, da pagare entro dicembre, ma per quest’anno non c’erano i fondi. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha detto in conferenza stampa che riguarderà circa 1 milione e 100mila nuclei familiari. La misura rientra anche in questo caso in un decreto legislativo legato alla riforma fiscale.

Ci sono poi gli altri provvedimenti sul lavoro introdotti dal cosiddetto decreto “Coesione” appena approvato ma di cui non è ancora stato diffuso il testo: nella sua parte principale riguarda però tutt’altro, cioè una riforma della gestione dei fondi europei di coesione, che l’Italia fa sempre fatica a spendere principalmente per via di lentezze e inefficienze burocratiche.

Il decreto introduce anche alcuni bonus per le assunzioni, sotto forma di sconti sui contributi previdenziali da pagare ai nuovi lavoratori che saranno assunti a tempo indeterminato tra il primo luglio 2024 e il 31 dicembre 2025. I bonus sono tre. Il primo riguarda i lavoratori assunti a tempo indeterminato sotto i 35 anni: per le aziende che li assumono ci sarà lo sgravio totale dei contributi per due anni, fino a un massimo di 500 euro al mese.

Il secondo bonus riguarderà i contributi previdenziali delle nuove lavoratrici assunte a tempo indeterminato, che si trovino in una qualche situazione di svantaggio (su cui al momento non ci sono dettagli), per le quali ci sarà per due anni lo sconto totale fino a un massimo di 650 euro al mese. Il terzo coinvolge i lavoratori assunti nelle aziende della Zona Economica Speciale, una grande area che comprende una buona parte del Sud Italia in cui sono già in vigore grossi sgravi e incentivi per le imprese che ci si stabiliscono. Per i nuovi lavoratori assunti a tempo indeterminato le aziende di questi territori non dovranno pagare i contributi per due anni, con un limite di 650 euro al mese. Affinché lo sgravio si applichi anche per l’assunzione di lavoratori sopra i 35 anni è necessario che questi non abbiano un lavoro da almeno 12 mesi.

Infine ci sono alcune di misure per incentivare l’iniziativa imprenditoriale, come contributi per chi decide di avviare una propria attività sotto forma di impresa o da libero professionista: saranno previsti voucher fino a 30mila euro per l’acquisto di materiali per l’attività, che diventano 40mila se l’attività sarà svolta nelle zone del Sud o in quelle del Centro colpite da terremoto.