PEN America ha annullato la consegna del suo premio letterario dopo molte critiche per le sue posizioni sulla guerra a Gaza

L'amministratrice delegata di PEN America Suzanne Nossel con lo scrittore Salman Rushdie, nel 2023 (EPA/SARAH YENESEL/ANSA)
L'amministratrice delegata di PEN America Suzanne Nossel con lo scrittore Salman Rushdie, nel 2023 (EPA/SARAH YENESEL/ANSA)

Lunedì l’organizzazione statunitense per la libertà d’espressione PEN America ha annunciato la cancellazione della cerimonia di consegna del suo premio letterario, il PEN America Literary Awards, dopo aver ricevuto molte critiche per le posizioni espresse in merito alla guerra nella Striscia di Gaza. L’organizzazione è stata accusata di essere troppo sbilanciata a favore di Israele e su queste basi, il mese scorso, una serie di scrittori e scrittrici (quasi un terzo dei partecipanti totali) avevano ritirato la propria opera dal premio in segno di protesta.

In una lettera aperta inviata all’organizzazione, 30 degli 87 candidati al premio hanno criticato la «vergognosa inazione» di PEN America sulla situazione nella Striscia di Gaza e hanno accusato l’organizzazione di «indugiare in un’insincera facciata di neutralità» con posizioni che in realtà sostengono apertamente il governo israeliano. Nella lettera i candidati e le candidate hanno chiesto anche le dimissioni di una serie di persone a capo dell’organizzazione, tra cui l’amministratrice delegata ed ex funzionaria governativa Suzanne Nossel e la scrittrice e presidente di PEN America Jennifer Finney Boylan.

La cerimonia di consegna dei premi si sarebbe dovuta svolgere il prossimo 29 aprile alla Town Hall di Manhattan, a New York. I premi verranno conferiti comunque, a candidati e candidate che non si sono ritirate dal premio. Lo scorso marzo, sempre protestando contro le posizioni di PEN America sulla guerra nella Striscia di Gaza, una serie di altri scrittori e scrittrici si erano ritirati anche dal festival letterario PEN World Voices Festival.