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  • Venerdì 19 aprile 2024

«Poi uno si incazza e non parla più»

In conferenza stampa l’allenatore della Roma Daniele De Rossi si è lamentato così dei giornali, che avevano distorto ed enfatizzato un suo commento sull’allenatore del Milan Stefano Pioli

L'allenatore della Roma Daniele De Rossi
L'allenatore della Roma Daniele De Rossi (Spada/LaPresse)

Giovedì sera, durante la conferenza stampa dopo la vittoria contro il Milan nei quarti di finale di Europa League, l’allenatore della squadra di calcio della Roma Daniele De Rossi si è lamentato con i giornalisti, che il giorno precedente avevano riportato un suo commento sull’allenatore del Milan Stefano Pioli, distorcendolo ed enfatizzandolo.

Nella conferenza stampa organizzata il giorno prima della partita, un giornalista aveva chiesto a De Rossi se Pioli fosse “a un crocevia” della stagione, cioè se dall’esito della partita potesse dipendere la permanenza di Pioli sulla panchina del Milan o comunque il suo futuro. Quest’anno il Milan ha avuto un rendimento deludente e non è mai stato veramente in lotta per vincere il campionato di Serie A. Inoltre è stato eliminato dalla Coppa Italia, quindi l’Europa League, a cui il Milan partecipava per via dell’eliminazione ai gironi della Champions League, era l’ultima competizione che poteva vincere. La Roma lo ha eliminato vincendo 1-0 all’andata giocata allo stadio di San Siro, a Milano, e 2-1 nella partita di ritorno giocata giovedì sera allo stadio Olimpico di Roma.

Mercoledì De Rossi aveva risposto dicendo che la partita poteva essere considerata l’ultima spiaggia per la qualificazione alla semifinale di Europa League, ma aveva anche detto che «quando si parla di “crocevia” si parla di quella che è la percezione dalle cose che si leggono sui giornali, quindi tendo a non commentare, non per mancare di rispetto a chi scrive, ma perché a volte non sono neanche necessariamente vere». Aveva poi aggiunto che il Milan è secondo in campionato e gioca bene «quasi sempre».

La risposta di De Rossi sui giornali, sia negli articoli che nei titoli, è stata molto enfatizzata. La loro sintesi è stata “Milan all’ultima spiaggia”, e successivamente a Stefano Pioli è stato chiesto un commento sempre in conferenza stampa. Pioli ha risposto che sicuramente è «l’ultima spiaggia» per la qualificazione in semifinale, ma ha aggiunto che il Milan giocherà la Champions League l’anno prossimo, cioè il torneo europeo più importante. L’affermazione è stata interpretata come un attacco alla Roma, che invece non è ancora certa che si qualificherà per quel torneo, e la risposta è stata a sua volta enfatizzata dai giornali che hanno parlato di «botta e risposta».

In realtà i toni erano molto pacati da entrambe le parti, e nel caso di De Rossi i titoli hanno in parte equivocato il contenuto della sua risposta. Per questo giovedì sera De Rossi ha chiesto ai giornalisti di essere più corretti nel riportare le sue dichiarazioni.

Vi devo bacchettare. Vengo qui a parlare con grande entusiasmo, me lo riconoscete voi che io parlo, non mi trattengo, non mi risparmio, vi dico un sacco di cose. Però poi se il giorno dopo mi dite “Pioli è all’ultima spiaggia” e io dico “No, Pioli non è all’ultima spiaggia, siamo all’ultima spiaggia solo per quello che riguarda la qualificazione in semifinale”, e poi il giorno dopo leggo dappertutto “De Rossi: Pioli è all’ultima spiaggia”, poi uno si incazza e non parla più.

Nel rivolgersi in questo modo ai giornalisti, De Rossi ha fatto riferimento al proprio stile comunicativo, più schietto e per molti versi efficace rispetto a quello usato solitamente dagli allenatori di calcio di Serie A. Ed è effettivamente un tratto che nell’ambiente e sui media è stato notato, come dice De Rossi, anche dal Post. Nella conferenza stampa però ha detto che se questo è il modo in cui le sue parole vengono riportate, allora potrebbe anche abbandonare questo approccio: «Vengo qui e faccio “Sì, bella partita, siamo contenti, guardiamo al futuro” [alcuni esempi di tipiche frasi fatte che utilizzano giocatori e allenatori, ndr]. Perché io non sono scemo».

«Io rispetto il lavoro vostro così, dandovi tante risposte, parlando ogni tanto di tattica», ha aggiunto. «Poi però se dopo scrivete un’altra cosa non mi piace, perché non si fa così, non è corretto».

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