Una struttura per migranti a Nicosia, a Cipro (AP Photo/Petros Karadjias, File)

Cipro ha annunciato che sospenderà l’esame delle richieste d’asilo dei migranti in arrivo dalla Siria

Sabato il governo dell’isola di Cipro ha annunciato che smetterà di esaminare le richieste d’asilo dei migranti provenienti dalla Siria perché non riesce più a gestire i flussi in arrivo. Cipro è un’isola che si trova a meno di cento chilometri dalle coste della Turchia. Da tempo accoglie migliaia di richiedenti asilo, con numeri in costante aumento: nel 2019 fu il paese dell’Unione Europea che accolse più richiedenti asilo in rapporto alla propria popolazione, e dall’inizio di quest’anno sono già arrivati 2140 persone, quasi lo 0,2% della popolazione dello stato: per fare un confronto, in Italia nel 2024 sono arrivate 16mila persone, meno dello 0,03%.

Il governo di Cipro ha detto di aver deciso di sospendere l’esame delle richieste d’asilo in attesa che l’Unione Europea definisca alcune aree della Siria come “sicure”, in modo da consentire i rimpatri dei migranti. Definire quelle aree sicure significa dichiararle libere da guerre e conflitti armati, in un paese, la Siria, in cui è in corso una guerra civile da ormai tredici anni. Oggi la Siria è un paese profondamente in crisi e diviso in zone che sono praticamente mondi a sé, con vari gradi di instabilità e violenze.

La ridefinizione di alcune zone della Siria come “sicure” è una richiesta che Cipro fa da mesi, sempre per via delle sue difficoltà a gestire i flussi di migranti in arrivo. Pochi giorni fa, inoltre, il presidente di Cipro Nikos Christodoulides è andato in Libano per chiedere alle autorità locali di fermare i migranti in partenza dalle proprie coste e diretti a Cipro.

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