A più di tre settimane dalle elezioni regionali, Alessandra Todde è stata proclamata presidente della Sardegna

Alessandra Todde (ANSA/ FABIO MURRU)
Alessandra Todde (ANSA/ FABIO MURRU)

Mercoledì Alessandra Todde (candidata del centrosinistra) è stata proclamata presidente della Sardegna, dopo più di tre settimane dalle elezioni regionali, tenutesi domenica 25 febbraio. Sono inoltre stati proclamati ufficialmente i 60 membri del Consiglio regionale. La proclamazione è avvenuta dopo la certificazione dei risultati da parte della Corte d’appello di Cagliari, che era andata molto a rilento a causa di alcuni passaggi burocratici.

Secondo i risultati ufficiali Todde ha ricevuto 334.160 voti, 3.061 in più del candidato della coalizione di destra, Paolo Truzzu (331.099), e sarà quindi la prossima presidente della regione. La differenza di circa 3mila voti tra i due candidati era emersa già nel giorno successivo al voto, quando Todde aveva rivendicato la vittoria e Truzzu aveva ammesso la sconfitta: nei giorni successivi però si era concluso lo spoglio di alcune sezioni che erano rimaste indietro e la differenza era sembrata minore, intorno ai 1.600 voti. La Corte d’appello ha invece stabilito ufficialmente un divario più vicino a quello che era stato comunicato inizialmente. La Corte ha inoltre certificato i nomi dei candidati eletti nel consiglio regionale: finora c’era incertezza su uno degli eletti nel collegio elettorale del Medio Campidano. Il seggio in bilico è andato alla fine a Emanuele Matta, del Movimento 5 Stelle.

Secondo le norme elettorali sarde le varie sezioni elettorali devono inviare i verbali sullo spoglio dei voti a un “ufficio centrale circoscrizionale” istituito nei vari tribunali della regione. Questi devono controllare i verbali e inviarli alla Corte d’appello di Cagliari, che deve controllarli a sua volta e infine comunicare definitivamente gli esiti dell’elezione. Alcuni ritardi nei vari passaggi hanno allungato i tempi necessari per la proclamazione ufficiale degli eletti.

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