La Russia ha detto di aver abbattuto decine di droni partiti dall’Ucraina, alcuni diretti verso una raffineria di petrolio

Le conseguenze di un attacco a Belgorod, in Russia (Telegram, Zhest Belgorod)
Le conseguenze di un attacco a Belgorod, in Russia (Telegram, Zhest Belgorod)

Nella notte tra sabato e domenica l’Ucraina ha compiuto diversi attacchi con i droni contro varie zone della Russia, dove è in corso l’ultima giornata di voto per le elezioni presidenziali (che saranno vinte dall’attuale presidente Vladimir Putin).

Il ministero della Difesa russo ha detto di aver abbattuto 35 droni ucraini, di cui quattro nella regione della capitale Mosca. Il sindaco della città, Sergei Sobyanin, ha detto che non ci sono state vittime né danni agli edifici o alle infrastrutture. Altri droni sono stati abbattuti in zone limitrofe a Mosca, tra cui la regione di Kaluga e quella di Yaroslavl, che dista 800 chilometri dal confine con l’Ucraina.

Gli attacchi hanno interessato anche regioni più vicine al confine, tra cui Belgorod, Kursk e Rostov. Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha detto che domenica una ragazza di 16 anni è stata uccisa dagli attacchi.

Nella regione di Krasnodar, circa 300 chilometri a est della Crimea, le autorità locali hanno riferito di aver abbattuto 17 droni partiti dall’Ucraina e diretti verso una raffineria di petrolio. Uno di questi ha provocato un incendio nell’impianto, che è stato spento dopo alcune ore.

Da mesi l’Ucraina compie attacchi contro le infrastrutture energetiche russe. Quelli contro le raffinerie, in particolare, sono diventati più frequenti nelle ultime settimane: martedì un drone ha colpito la raffineria NORSI nella regione di Nizhny Novgorod, nella parte centrale della Russia, provocando un incendio e danneggiando l’unità per la lavorazione del petrolio grezzo. La raffineria è gestita da Lukoil, la principale società petrolifera privata russa.