Gli Stati Uniti invieranno all’Ucraina armi per 300 milioni di dollari, con una soluzione d’emergenza

Un sistema lanciarazzi su un veicolo ucraino (AP Photo/Efrem Lukatsky, File)
Un sistema lanciarazzi su un veicolo ucraino (AP Photo/Efrem Lukatsky, File)

Gli Stati Uniti hanno annunciato martedì che invieranno all’Ucraina armi dal valore di 300 milioni di dollari, per rispondere alle più immediate esigenze dell’esercito ucraino. Sarà il primo invio di armi da dicembre 2023, e sarà possibile riutilizzando fondi già stanziati e non utilizzati dall’esercito americano: i 300 milioni “risparmiati” verranno utilizzati per rifornire l’Ucraina di munizioni di artiglieria e di sistemi antiaerei e antimissili. Il consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan ha detto che la decisione dell’amministrazione del presidente Joe Biden permetterà alle armi ucraine di «sparare ancora per un certo tempo, ma molto breve». Ha definito lo stanziamento non sufficiente a rispondere alle necessità ucraine: «Non eviterà che finiscano le munizioni».

I fondi statunitensi per sostenere l’esercito ucraino sono bloccati da mesi in attesa di approvazione da parte del Congresso. Il Senato, controllato dai Democratici, ha approvato uno stanziamento di oltre 60 miliardi di dollari, che si aggiungerebbero ai 75 miliardi (fra armi e aiuti in denaro) già inviati dagli Stati Uniti all’Ucraina dall’inizio della guerra. I Repubblicani controllano invece la Camera e hanno fin qui impedito che la misura da 60 miliardi fosse votata. In un primo tempo l’avevano subordinata all’approvazione di misure più stringenti sull’immigrazione, poi anche il possibile accordo sul controllo delle frontiere era stato rifiutato dalla parte più intransigente del partito, che punta a utilizzare l’argomento della cosiddetta «emergenza migratoria» nelle prossime elezioni presidenziali di novembre.

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