La squadra di Formula 1 della Red Bull ha sospeso la donna che aveva accusato il team principal Christian Horner di comportamenti inappropriati

Christian Horner durante il Gran Premio del Bahrein
Christian Horner durante il Gran Premio del Bahrein (AP Photo/Darko Bandic)

Giovedì le tv britanniche BBC e Sky Sports hanno dato notizia del fatto che la scuderia di Formula 1 della Red Bull ha sospeso dal lavoro la donna che aveva accusato di comportamenti inappropriati il team principal (una specie di caposquadra) Christian Horner. La sospensione sarebbe il risultato dell’indagine interna condotta da Red Bull nelle scorse settimane, dopo che le accuse erano state rese pubbliche circa un mese fa.

L’identità della donna che aveva presentato le accuse non è nota. Secondo BBC News, Red Bull avrebbe deciso di sospenderla perché avrebbe mentito. L’indagine svolta dall’azienda non aveva trovato prove contro Horner, che quindi aveva mantenuto il proprio posto. Lui ha sempre negato le accuse; Red Bull invece ha fatto sapere di non voler commentare la notizia, definendola «una questione interna». Nelle ultime settimane la gestione del caso da parte di Red Bull era stata molto criticata per la scarsa trasparenza.

Lo scorso 29 febbraio, mentre le squadre preparavano il primo Gran Premio della stagione in Bahrein, e circa un giorno dopo la comunicazione dell’esito dell’indagine della Red Bull, un dossier con presunti documenti relativi alla vicenda di Horner era stato inviato da due indirizzi email anonimi a un centinaio di persone della FIA e della Formula 1, team principal e giornalisti accreditati. L’autenticità dei documenti non è ancora stata verificata, e per ora né Horner né la Red Bull hanno voluto commentarli.