Il capo dell’intelligence australiana ha detto che è stata scoperta una grossa rete di spie straniere nel paese

Mike Burgess, il capo dell'Australian Security Intelligence Organisation (EPA/MICK TSIKAS)
Mike Burgess, il capo dell'Australian Security Intelligence Organisation (EPA/MICK TSIKAS)

Mike Burgess, capo dell’ASIO (Australian Security Intelligence Organisation), l’agenzia di sicurezza e intelligence interna australiana, ha detto che è stata scoperta una grande rete di spionaggio nel paese. Le spie straniere avrebbero cercato di convincere persone australiane con accesso a informazioni riservate nell’ambito della difesa o dell’economia a condividerle, fingendosi consulenti, reclutatori o funzionari pubblici.

Fra le persone reclutate, Burgess ha menzionato in particolare un ex politico, di cui non è stata resa nota l’identità né il partito, che alcuni anni fa avrebbe “venduto il proprio paese, partito ed ex colleghi per promuovere gli interessi di un regime straniero”. La provenienza del gruppo di spie non è stata resa nota. Altri obiettivi della rete di spionaggio sarebbero stati ricercatori, professori, studenti, politici, agenti di polizia, persone d’affari e altri professionisti.

Burgess ha detto che la rete di spie è stata soprannominata “Australia team” o “A-team” dall’ASIO, dato che i suoi obiettivi erano principalmente australiani. Dopo la sua scoperta, l’ASIO ha aiutato le persone che erano state inconsapevolmente coinvolte nella rete di spionaggio a uscirne, e ha interrotto i contatti fra le spie e diverse persone. Burgess ha detto di aver rivelato pubblicamente alcuni dettagli sull’inchiesta sia per far sapere al gruppo di spie che è stato scoperto, sia per rendere più consapevoli i cittadini australiani delle minacce poste da gruppi di spie straniere.