In Messico due candidati sindaci della stessa città sono stati uccisi a distanza di poche ore

un agente di polizia vicino a un mezzo blindato
(AP Photo/Alejandrino Gonzalez)

Lunedì due persone che erano candidate al ruolo di sindaco della città di Maravatio, nello stato messicano del Michoacán, sono state uccise a poche ore di distanza l’una dall’altra. Il primo è Miguel Ángel Zavala, il candidato sindaco del Movimento Rigenerazione Nazionale (Morena, partito di sinistra fondato dall’attuale presidente messicano Andrés López Obrador), trovato ucciso a colpi d’arma da fuoco nella sua auto lunedì. Poche ore dopo, verso mezzanotte, la procura statale ha detto di aver trovato morto nello stesso modo anche Armando Pérez Luna, candidato del partito conservatore Azione Nazionale.

Il leader di Azione Nazionale Marko Cortés ha detto che gli assassini «illustrano quanto sia grave il livello di violenza e mancanza di sicurezza in vista delle elezioni più importanti della storia messicana». In Messico le elezioni si terranno il 2 giugno: in un solo giorno si voterà per eleggere il presidente (che è sia il capo di stato di stato che di governo del paese), entrambe le camere del parlamento, diversi governatori statali e i sindaci di varie città. L’ultima volta che si sono tenute le elezioni erano stati assassinati circa una trentina di candidati, e si teme che quest’anno le persone uccise saranno ancora di più.

In Messico il numero di omicidi, compresi quelli per motivi politici, è particolarmente alto per via della forte presenza della criminalità organizzata legata al narcotraffico in varie parti del paese, soprattutto quelle più povere. Negli ultimi cinque anni ci sono stati almeno 30mila omicidi all’anno: sono 23 ogni 100mila abitanti, 40 volte più che in Italia, dove sono circa 0,5 ogni 100mila abitanti.

– Leggi anche: In Messico i narcotrafficanti sono diventati più forti