In Papua Nuova Guinea almeno 26 persone sono state uccise in uno scontro fra gruppi tribali

una persona tiene un'ascia dietro alla schiena
(Betsy Joles/Getty Images)

Domenica in Papua Nuova Guinea, in Oceania, 26 persone sono state uccise in uno scontro fra gruppi tribali nel nordest del paese. La polizia ha detto che i membri di due tribù hanno teso un’imboscata a quelli di un’altra tribù e li hanno uccisi a colpi di armi da fuoco. Il numero di morti inizialmente segnalato era di 53, ma poi la polizia ha detto di aver contato male, e l’ha corretto a 26.

Gli scontri sono avvenuti nella provincia di Enga, sugli altopiani della catena montuosa centrale. È una regione molto remota, in cui le persone hanno mantenuto in gran parte la divisione sociale tradizionale in tribù, ma gli scontri e le uccisioni fra gruppi tribali differenti sono aumentati molto soprattutto negli ultimi due anni.

Ad agosto nella provincia gli scontri avevano portato all’uccisione di 150 persone. Secondo un leader locale intervistato dal Guardian alla base dell’aumento delle violenze c’è principalmente l’inefficacia del sistema giudiziario statale. Secondo Richard Koki, un comandante di polizia sentito da ABC, c’entra anche l’aumento della circolazione di armi da fuoco.