Il governo ha depositato l’emendamento per reintrodurre l’esenzione dall’IRPEF agricola

Una fila di trattori in centro a Roma, vicino al Colosseo
Una fila di trattori in centro a Roma, vicino al Colosseo, durante la protesta degli agricoltori, il 9 febbraio 2024 (ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Secondo fonti dell’agenzia di stampa ANSA il governo ha depositato l’emendamento al decreto-legge “Milleproroghe” per reintrodurre una parziale esenzione dall’IRPEF per gli agricoltori, che era stata rimossa nella legge di bilancio approvata a fine dicembre. Il testo dell’emendamento, firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, prevede un’esenzione totale dall’imposta sul reddito delle persone fisiche per i redditi fino a 10mila euro e al 50 per cento per i redditi compresi tra 10mila e 15mila euro. La decisione del governo, già annunciata la settimana scorsa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è legata alle recenti proteste degli agricoltori.

Sempre secondo il testo dell’emendamento la nuova esenzione dall’IRPEF agricola avrà una durata di due anni. In precedenza la misura era stata introdotta dal governo di Matteo Renzi nel 2016, quando l’allora ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina volle assecondare le richieste del settore che già all’epoca si lamentava delle sue difficoltà economiche. Con la legge di bilancio per il 2017 il governo decise che nei tre anni successivi, fino al 2019, sarebbe rimasta in vigore un’esenzione dell’IRPEF sui redditi dominicali (cioè quelli che derivano dal possesso di un terreno) e sui redditi agricoli (quelli relativi all’utilizzo di quei terreni, cioè alla possibilità di coltivarli e renderli produttivi). Dal 2020 in poi, questa esenzione era stata prorogata di anno in anno fino all’autunno scorso, quando il governo di Meloni aveva deciso di eliminarla dall’ultima legge di bilancio.

La sua reintroduzione nei termini del nuovo emendamento costerà 220,1 milioni di euro per il 2025, scrive ANSA, e 130,3 milioni di euro per il 2026.

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