La nave Vulcano della Marina italiana è arrivata a La Spezia con a bordo 14 bambini palestinesi feriti e i loro accompagnatori

(MinisteroDifesa/X)
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Lunedì la nave Vulcano della Marina italiana, salpata nei giorni scorsi dal porto di al Arish in Egitto, dove si trovava da dicembre, è arrivata a La Spezia con a bordo 14 bambini palestinesi bisognosi di cure mediche specialistiche e i loro accompagnatori. In totale ci sono 60 persone palestinesi a bordo. I bambini saranno inviati in vari ospedali di Genova, Roma, Firenze, Bologna e Milano per essere curati. Alcuni dei bambini sono feriti in modo grave, ma sono tutti comunque in condizioni stabili e non in pericolo di vita.

La Vulcano era stata inviata per assistere la popolazione civile palestinese rimasta coinvolta nella guerra nella Striscia di Gaza fra Israele e Hamas, l’organizzazione palestinese radicale che aveva compiuto l’attacco del 7 ottobre in territorio israeliano. Non aveva potuto attraccare direttamente nella Striscia, ma nel porto egiziano di al Arish, a circa 50 chilometri dal confine con la Striscia di Gaza. Inizialmente nelle due sale operatorie presenti a bordo erano stati effettuati interventi piuttosto delicati, finalizzati soprattutto a salvare arti feriti, a rischio di amputazione.

Oltre a un equipaggio di oltre 170 marinai, di cui circa 30 medici, infermieri e chirurghi della Marina impiegati nella struttura sanitaria, a bordo ci sono due infermiere volontarie della Croce Rossa, sei medici e infermieri militari del Qatar e altri specialisti italiani: tre anestesisti, due chirurghi, un ortopedico, diciannove infermieri con diverse specializzazioni, un tecnico di radiologia e due biologi. La Fondazione Francesca Rava, partner del ministero della Difesa, ha inviato poi due pediatri, un ginecologo e un’ostetrica.

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