Circa 50mila auto di Toyota negli Stati Uniti hanno bisogno di riparazioni urgenti perché potrebbero causare lesioni gravi

L'amministratore delegato di Toyota Koji Sato si inchina durante una conferenza stampa per scusarsi dei diversi problemi riscontrati negli ultimi mesi, lunedì 29 gennaio 2024
L'amministratore delegato di Toyota Koji Sato si inchina durante una conferenza stampa per scusarsi dei diversi problemi riscontrati negli ultimi mesi, lunedì 29 gennaio 2024 (Kyodo News via AP)

L’azienda automobilistica giapponese Toyota ha detto ai proprietari di alcuni modelli più vecchi delle sue auto di non guidarle e provvedere immediatamente a farle riparare (gratis) per un problema legato agli airbag, che possono causare «gravi lesioni o morte». L’avviso riguarda circa 50mila veicoli in circolazione negli Stati Uniti: i modelli sono la Toyota Corolla prodotta nel 2003-2004, la Corolla Matrix del 2003-2004 e la RAV4 del 2004-2005.

In queste auto le componenti che gonfiano gli airbag, prodotte dall’azienda giapponese Takata, sono difettose e potrebbero esplodere, causando ferite gravi o addirittura la morte del conducente o dei passeggeri. Dal 2009 più di 30 morti sono state collegate all’esplosione di questa parte dell’auto, specialmente quando l’airbag si attivava dopo un incidente: il meccanismo interno può scoppiare e, data la vicinanza con la persona seduta in macchina, i suoi frammenti metallici rappresentano un grande rischio di lesioni o morte.

Questo problema non ha riguardato solo Toyota: negli ultimi anni questo difetto di produzione di Takata ha causato il richiamo di oltre 100 milioni di auto appartenenti a più di 20 aziende automobilistiche. Takata ha affrontato diverse cause legali ed è stata anche indagata formalmente negli Stati Uniti, prima di presentare istanza di fallimento nel 2017.

Negli ultimi mesi Toyota ha inoltre dovuto affrontare altri problemi simili. In questi giorni ha dovuto sospendere le spedizioni di alcuni modelli a causa di un’irregolarità nei test che certificavano la potenza dei motori diesel, che erano stati falsificati. Le tipologie di motori le cui certificazioni sono state ritenute non valide sono già usati in tutto il mondo. In più, a dicembre, la casa automobilistica giapponese Daihatsu, di proprietà di Toyota, ha chiuso tutti e quattro i suoi stabilimenti fino a fine gennaio dopo aver ammesso di aver falsificato i test di sicurezza di 64 modelli di auto negli ultimi 30 anni: 24 di questi sono ancora venduti con il marchio Toyota.