In Giappone è stato condannato a morte l’autore dell’attentato del 2019 allo studio di animazione Kyoto Animation

La sede della Kyoto Animation dopo l'attentato
La sede della Kyoto Animation dopo l'attentato (ANSA/EPA/JIJI PRESS)

Un tribunale giapponese ha condannato alla pena di morte Shinji Aoba, l’uomo autore dell’attentato del 2019 alla Kyoto Animation, uno dei più importanti studi di animazione del Giappone. Il 18 luglio di quell’anno Aoba, che oggi ha 45 anni, diede fuoco alla sede dello studio, causando 36 morti e diversi feriti.

Lui stesso fu coinvolto nell’incendio, riportando ustioni su tutto il corpo e restando privo di conoscenza per diverse settimane. Aoba ha sempre riconosciuto la propria colpevolezza, e nel corso del processo ha detto di aver deciso di appiccare l’incendio per ritorsione nei confronti della Kyoto Animation, che aveva accusato di aver rubato alcune sue idee dopo aver respinto i suoi romanzi in un concorso indetto annualmente dalla società (cosa che non è mai stata provata).

Gli avvocati di Aoba avevano sostenuto che l’uomo avesse un’infermità mentale, ma questa tesi è stata respinta dal giudice Keisuke Masuda, secondo cui Aoba era pienamente consapevole di cosa stava facendo al momento dell’attentato. In Giappone è prevista la pena di morte per impiccagione per i crimini più gravi, come gli omicidi multipli. I condannati di solito rimangono in attesa dell’esecuzione della pena per anni, e a volte per decenni. L’ultima pena di morte fu eseguita nel 2022, e al momento ci sono 107 persone condannate a morte in attesa dell’esecuzione.