In Ecuador sono state liberate tutte le persone prese in ostaggio durante le rivolte in carcere della settimana scorsa

La prigione Cotopaxi in Ecuador (AP Photo/Dolores Ochoa)
La prigione Cotopaxi in Ecuador (AP Photo/Dolores Ochoa)

Nel fine settimana, in Ecuador, sono state liberate tutte le persone prese in ostaggio dalle bande criminali nel corso delle rivolte iniziate in diverse carceri del paese la settimana scorsa. Gli ostaggi erano guardie e funzionari di sette diverse carceri dell’Ecuador ed erano prigionieri da lunedì scorso: sono stati liberati con un’operazione che ha coinvolto la polizia e le forze armate di cui non si sa ancora molto.

L’annuncio della liberazione è stato fatto sabato sera dal Servicio Nacional de Atención Integral a Personas Adultas Privadas de la Libertad y a Adolescentes Infractores (SNAI), autorità dell’Ecuador che si occupa di carceri. Lo SNAI non ha precisato il numero di persone liberate: gli ostaggi erano comunque quasi 180 persone, 41 delle quali erano già state liberate in precedenza e almeno una delle quali è stata uccisa durante le rivolte.

Le rivolte in Ecuador erano iniziate dopo l’evasione dal carcere di José Adolfo Macías Villamar, noto come “Fito”, capo del gruppo criminale Los Choneros e considerato uno dei più potenti del paese. Alle rivolte erano seguite anche estese violenze fuori dalle carceri, in molte città, culminate nell’assalto armato agli studi della televisione pubblica, trasmesso in diretta.

Al centro delle violenze ci sono le potenti e numerose bande criminali del paese, che negli ultimi anni sono cresciute notevolmente. Paese con quasi 18 milioni di abitanti, l’Ecuador è uno dei più violenti del Sud America, soprattutto per la presenza di diverse bande internazionali di narcotrafficanti: si trova infatti tra Colombia e Perù, i primi due produttori di cocaina al mondo.

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