Nel golfo di Oman una petroliera è stata sequestrata dalla marina iraniana nell’ambito di una disputa con gli Stati Uniti

(Finnbarr Webster/Getty Images)
(Finnbarr Webster/Getty Images)

Giovedì nel golfo di Oman la marina iraniana ha sequestrato una petroliera che trasportava 145mila tonnellate di petrolio: la nave si chiama St Nikolas, era partita dal porto iracheno di Bassora e tramite il canale di Suez doveva arrivare ad Aliaga, nella Turchia occidentale. Secondo gran parte degli osservatori la marina iraniana avrebbe sequestrato la petroliera come ritorsione verso gli Stati Uniti: la tv di stato iraniana ha detto che la petroliera è la stessa che l’anno scorso era stata sequestrata dagli Stati Uniti poiché trasportava petrolio iraniano verso la Cina, in violazione delle sanzioni che ne vietavano all’Iran l’esportazione.

L’Iran ha sostenuto che la petroliera sia statunitense, anche se la compagnia greca che la gestisce, Empire Navigation, ha detto che al momento la nave non lo è più, e Associated Press scrive che batte bandiera delle Isole Marshall.

Secondo l’unità britannica United Kingdom Maritime Trade Operations, che fornisce avvertimenti alle navi in Medio Oriente, il sequestro è iniziato la mattina presto nelle acque tra l’Oman e l’Iran, in un’area transitata da navi in ​​entrata e in uscita dallo Stretto di Hormuz, dal quale passa un quinto di tutto il petrolio esportato nel mondo. La società di sicurezza privata Ambrey ha affermato che sono salite a bordo quattro o cinque persone armate e hanno coperto le telecamere di sorveglianza.

Oltre a generare possibili tensioni tra Iran e Stati Uniti, il sequestro è avvenuto in un momento in cui i commerci marittimi mondiali sono piuttosto scombussolati dalla serie di attacchi che gli Houthi, il gruppo armato sciita sostenuto dall’Iran e che controlla buona parte dello Yemen, stanno portando avanti alle navi che passano nel mar Rosso.

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