In Bhutan il Partito Democratico del Popolo, liberale, ha vinto le elezioni parlamentari

(AP Photo/Anupam Nath)
(AP Photo/Anupam Nath)

La commissione elettorale del Bhutan ha annunciato che il Partito Democratico del Popolo (PDP), di orientamento liberale e progressista, ha vinto le elezioni parlamentari che si sono svolte il 9 gennaio, ottenendo 30 dei 47 seggi nella camera bassa. Il nuovo governo sarà quindi quasi sicuramente guidato dal suo leader, Tshering Tobgay, già primo ministro dal 2013 al 2018. L’altro partito che aveva partecipato alle elezioni dopo aver superato un primo turno, il Partito Tendrel del Bhutan (BTP), ha ottenuto i restanti 17 seggi. L’affluenza è stata del 65,6 per cento.

Il Bhutan è un piccolo paese che si trova alle pendici dell’Himalaya, al confine fra Cina e India. È grande più o meno quanto la Svizzera, e ha una popolazione di circa 800mila persone. Le elezioni sono state dominate da questioni economiche, nonostante il paese sia conosciuto nel resto del mondo principalmente per aver inserito nella propria Costituzione il concetto di Felicità Interna Lorda. Questo indicatore è stato elaborato per rappresentare meglio il benessere dei cittadini rispetto ai parametri prettamente economici del Prodotto Interno Lordo (PIL).

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Nel paese la disoccupazione giovanile è molto alta (al 29 per cento, secondo la Banca Mondiale) e la crescita del PIL è relativamente lenta per un paese asiatico, in media dell’1,7 per cento annuo. Entrambi i partiti che partecipavano alle elezioni avevano promesso grandi investimenti per rilanciare la crescita. Quello vincitore, il PDP, sostiene di volersi impegnare nello sviluppo dell’industria dell’acciaio e del cemento per creare nuovi posti di lavoro.

Il sistema elettorale bhutanese si basa sul principio maggioritario: il paese è diviso in 47 circoscrizioni, in ciascuna delle quali ogni partito presenta un candidato. Quello che ottiene più voti nella circoscrizione viene eletto al parlamento.