Il Programma alimentare mondiale ha interrotto un piano di aiuti umanitari per milioni di siriani

I pacchi di aiuti del Programma alimentare mondiale in Siria
I pacchi di aiuti del Programma alimentare mondiale in Siria (AP Photo/Burhan Ozbilici, Pool, File)

Il Programma alimentare mondiale, l’agenzia dell’ONU che si occupa dell’assistenza alimentare nel mondo, dal 1° gennaio ha interrotto il suo principale piano di aiuti alimentari in Siria, un paese in cui il 90 per cento della popolazione vive in condizioni di povertà e dove dal 2011 è in corso una guerra civile. Il programma forniva alimenti e generi di prima necessità a più di 5 milioni di persone, circa il 25 per cento della popolazione siriana prima dell’inizio della guerra, ma è stato dapprima dimezzato a giugno del 2023, e infine interrotto il 1° gennaio perché mancano i fondi per rifinanziarlo. Il Programma alimentare mondiale (PAM, noto anche con l’acronimo inglese WFP) cercherà comunque di continuare a sostenere la popolazione siriana con altri programmi più mirati.

Il WFP aveva annunciato l’interruzione degli aiuti a dicembre, citando come causa l’assenza di fondi: dapprima l’epidemia da coronavirus, la guerra in Ucraina e poi, negli ultimi mesi, la guerra nella Striscia di Gaza hanno ridotto enormemente il budget a disposizione di paesi come la Siria, e distolto l’attenzione dei donatori pubblici e privati.

Soltanto nell’ultimo anno il WFP è stato costretto a tagliare numerosissimi programmi di aiuti: ad agosto aveva dovuto tagliare i fondi per i rifugiati siriani in Giordania, e a novembre ha ridotto di un terzo gli aiuti per i rifugiati siriani in Libano.