Il cantante più famoso che probabilmente non conoscete

Peso Pluma è messicano e su Spotify è più ascoltato di Beyoncé, anche per via dei suoi testi dedicati al narcotraffico

Peso Pluma durante le premiazioni dei Billboard Latin Music Awards 2023 (Jason Koerner/Getty Images)
Peso Pluma durante le premiazioni dei Billboard Latin Music Awards 2023 (Jason Koerner/Getty Images)
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Fino a un paio di anni fa Peso Pluma, nome d’arte del rapper messicano Hassan Emilio Kabande Laija, era praticamente sconosciuto: aveva già in mente di combinare qualcosa con la musica, ma senza un’idea precisa del percorso da seguire. Trascorreva le sue giornate a Guadalajara, la capitale dello stato messicano del Jalisco, dove si esibiva in diversi locali accompagnando alla chitarra suo cugino Roberto “Tito” Laija Garcia, un aspirante cantautore.

Oggi Peso Pluma è uno dei cantanti messicani più famosi al mondo: su Spotify è ascoltato mensilmente da 50 milioni di persone, qualche centinaia di migliaia in più di Beyoncé. La piattaforma di streaming lo ha collocato al quinto posto nella classifica dei “Top Artists Globally”, dietro a popstar come Taylor Swift, Bad Bunny, The Weeknd e Drake, e davanti a gente come Travis Scott, SZA e Lana Del Rey, da anni stabilmente tra i cantanti di maggior successo al mondo.

Le canzoni di Peso Pluma entrano stabilmente nelle principali classifiche internazionali ed è riconosciuto come il principale esponente di un nuovo filone definito dalla critica “corridos tumbados”. È un genere che deriva dalla musica tradizionale latina e messicana noto anche per i temi trattati nei testi, che riguardano spesso la criminalità organizzata messicana, e per i casi di cronaca in cui rimangono periodicamente coinvolti i gruppi e i musicisti associati a questa corrente musicale.

Negli scorsi mesi Peso Pluma ha ottenuto diversi successi: tra le altre cose, ha vinto il premio come migliore artista emergente durante l’ultima edizione dei Billboard Latin Music Awards, i principali premi per l’industria musicale latina, e quello come “Best new” (più o meno lo stesso concetto) agli MTV EMAs 2023. Inoltre, il periodico di costume statunitense Variety lo ha nominato “Breakthrough Artist of the Year” (traducibile come “Artista emergente dell’anno”) e le sue canzoni sono entrate in più occasioni nella top ten della Billboard Global 200, una classifica, aggiornata settimanalmente, che viene stilata dalla redazione del giornale musicale statunitense Billboard.

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Anche se Peso Pluma è apprezzato da una parte di critica, in particolare quella più attenta alle novità che arrivano dalla musica latina e hip hop, la sua musica è considerata perlopiù annacquata e poco interessante. Sostanzialmente si tratta di un mischione che ibrida trap, un genere musicale nato negli Stati Uniti e derivato dall’hip hop, ad altri elementi come il reggaeton, la musica da ballo caraibica e soprattutto i narcocorridos, ossia canzoni che raccontano, spesso celebrandole, le gesta dei narcotrafficanti e che da molti anni in Messico sono al centro di un dibattito molto polarizzato, simile a quello che ha riguardato spesso l’hip hop. Secondo alcuni infatti glorificano la violenza e uno stile di vita criminale e andrebbero di conseguenza censurate, secondo altri sono invece un racconto di storie coraggiose e molto realistiche di contesti difficili e poveri come quello delle periferie messicane.

Più che come musicista, Peso Pluma funziona come personaggio: negli ultimi mesi ha fatto parlare di sé soprattutto per motivi poco legati alla musica, in particolare le minacce ricevute da Nueva Generación, uno dei più radicati cartelli attivi nello stato di Jalisco. È accaduto a settembre, quando in diversi punti di Tijuana, la città in cui avrebbe dovuto esibirsi di lì a poche settimane, erano stati posizionati degli striscioni firmati a nome del cartello che gli intimavano di non presentarsi: per evitare ripercussioni, la casa discografica aveva deciso di annullare il concerto.

Probabilmente Peso Pluma ha attirato le antipatie di Nueva Generación perché i testi di molte sue canzoni mitizzano la figura di Joaquín “El Chapo” Guzmán Loera, un celebre criminale messicano che, tra gli anni Ottanta e Novanta, era riconosciuto come capo del cartello di Sinaloa, considerato il principale rivale di Nueva Generación per il controllo del narcotraffico nello stato di Jalisco.

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Peso Pluma ha 24 anni, ed è nato il 15 giugno del 1999 a Zapopan, una città dell’area metropolitana di Guadalajara. L’identità dei suoi genitori è sconosciuta: secondo diverse fonti, suo padre ha origini libanesi e sua madre sarebbe nata a Badiraguato, nello stato di Sinaloa. Ha iniziato a interessarsi alla musica durante l’adolescenza: inizialmente suonando la chitarra, uno strumento che aveva iniziato a studiare da autodidatta durante l’adolescenza, seguendo alcuni tutorial su YouTube, e che tuttora strimpella durante i suoi concerti.

In un’intervista data al New York Times, Peso Pluma ha parlato delle sue influenze musicali. Ad esempio ha dichiarato che, all’inizio, a ispirarlo erano soprattutto le canzoni di Ariel Camacho, un cantautore messicano molto popolare in patria. Ha anche parlato della sua passione per Chalino Sánchez, uno dei cantautori più importanti del genere narcocorrido, raccontando che da bambino ebbe modo di innamorarsi della «sua voce roca» e «del suo modo unico di cantare canzoni romantiche».

Nel 2020 aveva iniziato a esibirsi  in diversi locali di Guadalajara, accompagnando alla chitarra suo cugino Roberto “Tito” Laija Garcia, cantautore conosciuto come Tito Double P, con cui aveva registrato due dischi dal vivo. In uno di questi concerti aveva conosciuto il pugile Marco Antonio Barrera, che gli suggerì di adottare il nome “peso pluma”, proprio come la categoria di boxe in cui combatteva. Nello stesso anno aveva pubblicato due album, Ah y qué? e Efectos secundarios, che però non avevano ricevuto buoni riscontri.

Peso Pluma aveva iniziato a farsi conoscere al grande pubblico nel febbraio dello scorso anno, pubblicando su tutte le piattaforme di streaming la canzone “El belicon”, realizzata con la collaborazione del rapper messicano Raúl Vega. Nel video, pubblicato su YouTube, Peso Pluma e Vega interpretano i membri di un cartello, muovendosi tra passamontagna, fucili AK-47 e altri simboli solitamente associati al narcotraffico. Secondo la giornalista messicana Anabel Fernández, il video del brano è stato girato all’interno della villa di Néstor Isidro Pérez Salas, detto “El Nini”, uno dei capi del cartello di Sinaloa, arrestato a novembre dalle forze speciali dell’esercito messicano.

In particolare, Fernández sostiene che Salas e Peso Pluma abbiano da tempo un rapporto di amicizia molto stretto, e che la canzone “El belicon” sia un omaggio alla figura di “El Nini”. Non si tratterebbe di una notizia particolarmente sorprendente: in molti casi le “ballate della droga”, ossia le canzoni dedicate al mondo del narcotraffico, vengono scritte su richiesta degli stessi narcotrafficanti, con cui i cantanti legati al filone del narcocorrido hanno spesso contatti diretti. In altre occasioni sono gli stessi cantanti a chiedere il permesso ai cartelli per comporre delle canzoni su di loro, soprattutto per evitare ripercussioni.

Il video del brano aveva ottenuto in poco tempo un certo successo: ad aprile, due mesi dopo l’uscita, aveva raggiunto la 46esima posizione nella classifica Billboard Hot Latin Songs. Nei mesi successivi Peso Pluma aveva pubblicato altre canzoni come  “Sentosa”, realizzata come parte della colonna sonora di Garena Free Fire, un videogioco per smartphone, e “Siempre pendientes”, un brano che nel testo cita esplicitamente Guzman e il cartello di Sinaloa, che raggiunsero le prime posizioni in diverse classifiche messicane e internazionali. A giugno aveva pubblicato Génesis, il suo terzo disco da solista: la campagna di promozione era stata inaugurata da un video interpretato dal pugile statunitense Mike Tyson, che ha detto di apprezzare la musica di Peso Pluma. Génesis ha debuttato al terzo posto della Billboard all-genre album chart, che raccoglie album appartenenti a tutti i generi musicali.

Nonostante i grandi numeri che registra sulle piattaforme di streaming, Peso Pluma è ascoltato soprattutto da persone messicane: secondo il censimento del 2021, negli Stati Uniti 38 milioni di persone hanno origini messicane, e rappresentano di gran lunga il più grande dei gruppi latinoamericani presenti nel paese. Anche se è sempre più ascoltato anche al di fuori del Messico e degli stati americani di confine come la California e il Texas, questa componente demografica è una parte molto consistente degli ascolti di Peso Pluma. Anche la sua musica è scritta e pensata per un pubblico messicano, a partire dalla lingua, lo spagnolo, e dai testi delle sue canzoni, che contengono riferimenti comprensibili soltanto per chi ha molta familiarità con la storia e l’iconografia della criminalità messicana.

Intervistato dal New York Times, il produttore discografico messicano Camilo Lara ha detto che la musica di Peso Pluma tocca un «nervo scoperto» della cultura messicana: questo perché, negli anni, per prevenire la diffusione della “narcocultura” sono stati fatti molti tentativi di censura. Alcuni stati messicani hanno proibito la diffusione radiofonica dei narcocorridos, alcune radio hanno scelto volontariamente di non trasmetterli e alcuni governatori hanno cercato di vietarne l’ascolto nei bar o nei locali notturni. Per questo motivo, secondo Lara il successo di Peso Pluma e di altri cantanti messicani come Natanael Cano, Grupo Firme, Eslabon Armado e Banda MS rappresenta «il momento più emozionante nella musica messicana degli ultimi 20 o 30 anni».

Tuttavia, l’attuale governo non sembra invece preoccupato dal successo dei narcocorridos o dalla loro ultima e più esplicita evoluzione. Lo scorso anno, ad esempio, il Grupo Firme, una band il cui repertorio include ballate sulla droga, ha suonato nella piazza principale di Città del Messico durante le celebrazioni del Giorno dell’Indipendenza.