In Germania 27 persone sono state accusate di appartenere a un’organizzazione terroristica e di aver pianificato un colpo di stato nel 2022

Heinrich XIII di Reuss al momento dell'arresto, il 7 dicembre 2022 (Boris Roessler/dpa)
Heinrich XIII di Reuss al momento dell'arresto, il 7 dicembre 2022 (Boris Roessler/dpa)

In Germania 27 persone sono state accusate di appartenere a un’organizzazione terroristica e aver preparato «atti di tradimento», cioè un colpo di stato, con l’obiettivo di rovesciare l’ordinamento democratico del paese. Erano tutte legate al movimento Reichsbürger – “cittadini del Reich”, gruppo di nostalgici che comprende monarchici, estremisti di destra e antisemiti – e molte di loro erano state arrestate nel dicembre del 2022 in un’operazione che aveva attirato molto l’attenzione dei media. Alcune di loro sono accusate anche di aver violato la legge sul possesso di armi.

Del caso si occuperanno con udienze distinte i tribunali di Francoforte, Stoccarda e Monaco. Tutte le persone accusate sono in custodia cautelare. Fra di loro ci sono Birgit Malsack-Winkemann, una giudice di Berlino che nella scorsa legislatura era stata deputata del partito di estrema destra AfD (Alternative für Deutschland) e il principe Heinrich XIII di Reuss, discendente di un’antica casata nobiliare tedesca. I titoli nobiliari sono stati eliminati in Germania dopo la Prima guerra mondiale, e in realtà Heinrich XIII lavorava come agente immobiliare. Fra gli accusati c’è anche una donna di cittadinanza russa.

Secondo le autorità tedesche, nel piano dei presunti golpisti Heinrich XIII sarebbe dovuto diventare il nuovo capo dello stato. Malsack-Winkemann invece avrebbe dovuto usare la propria conoscenza delle strutture del parlamento per permettere ai membri dell’organizzazione di accedervi. Secondo le accuse, il piano per il colpo di stato prevedeva che un gruppo armato prendesse il controllo del parlamento, mentre un sistema di 286 cellule armate avrebbe imposto l’autorità dei golpisti in tutta la Germania.

Il gruppo era collegato al movimento Reichsbürger, secondo cui la Germania moderna, quella nata dopo la Seconda guerra mondiale, non sarebbe un vero stato sovrano ma una società commerciale creata da potentati internazionali. Per questo, tutti i cittadini tedeschi sarebbero apolidi e dovrebbero riunirsi sotto un nuovo impero (Reich) che dovrebbe essere riportato ai confini dell’impero tedesco dell’inizio del Novecento. La teoria, nata negli anni Ottanta, è tornata a essere molto diffusa e a rafforzarsi negli ultimi anni.

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