L’E3 di Los Angeles, la più importante fiera di videogiochi al mondo, ha chiuso definitivamente 

Un'edizione dell'E3 a Los Angeles, nel 2018 (AP Photo/Damian Dovarganes, File)
Un'edizione dell'E3 a Los Angeles, nel 2018 (AP Photo/Damian Dovarganes, File)

Martedì l’Electronic Entertainment Expo (E3), la più importante fiera di videogiochi del mondo, che si teneva ogni anno a Los Angeles, ha annunciato che chiuderà per sempre. A causa di diversi fattori, sia contingenti come la pandemia, sia strutturali come gli alti costi di organizzazione della fiera, negli ultimi anni l’E3 aveva perso parte della sua importanza e aveva cancellato tre edizioni di fila, l’ultima quest’anno (che inizialmente era stata pensata come quella del rilancio). Nel comunicato pubblicato sul sito, la direzione della fiera ha scritto: «Dopo oltre due decenni di E3, uno più grande dell’altro, è arrivato il momento di dirsi addio. Grazie per i ricordi».

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La prima edizione dell’E3 si tenne nel 1995 al Convention Center di Los Angeles e, pur con fortune alterne, ha sempre rappresentato il momento di maggiore visibilità per l’industria dei videogiochi. Era una fiera rivolta ai soli addetti ai lavori e alla stampa, e ogni anno le aziende più importanti del settore la usavano per presentare i propri nuovi titoli e prodotti. Oltre all’impatto della pandemia e ai costi dell’organizzazione dell’evento, alle sue ultime cancellazioni e ora alla sua sospensione definitiva ha contribuito anche il passaggio di molte aziende a nuovi modi di comunicare col pubblico e con la stampa, per esempio con eventi in streaming preregistrati. Le aziende hanno inoltre utilizzato sempre più frequentemente i propri eventi interni per presentare i nuovi videogiochi, facendo perdere esclusività e importanza all’E3.