• Italia
  • Mercoledì 22 novembre 2023

Francesco Lollobrigida e il treno Frecciarossa

Il Fatto Quotidiano ha accusato il ministro dell'Agricoltura di averne fatto fermare uno per arrivare in orario a un impegno istituzionale, lui ha detto che il treno si era fermato per tutti i passeggeri

Il ministro Lollobrigida, in orario, all'inaugurazione del nuovo parco urbano di Caivano (ANSA/CESARE ABBATE)
Il ministro Lollobrigida, in orario, all'inaugurazione del nuovo parco urbano di Caivano (ANSA/CESARE ABBATE)

Mercoledì il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo in cui racconta che un treno Frecciarossa su cui viaggiava il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia, ha fatto una “fermata straordinaria” per permettere al ministro di arrivare in orario a un impegno istituzionale, visto che il treno era in forte ritardo. Trenitalia ha confermato al Fatto la fermata straordinaria, avvenuta martedì, aggiungendo che è una possibilità prevista dal regolamento dell’azienda e che non ci sarebbero stati ulteriori ritardi per gli altri passeggeri.

Nel pomeriggio di mercoledì Lollobrigida ha specificato in una nota che Trenitalia aveva deciso di fare una fermata straordinaria e di renderla «disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato. […] Si è trattato di una fermata straordinaria che, al ricorrere di casi straordinari, Trenitalia realizza abitualmente e che è stata annunciata e resa fruibile per tutti i passeggeri».

Prima della nota di Lollobrigida la questione aveva suscitato forti polemiche tra tutti i partiti di opposizione, anche se non era chiaro se Lollobrigida avesse violato qualche norma oppure se semplicemente il suo comportamento fosse inopportuno. Il Partito Democratico aveva chiesto un’interrogazione parlamentare per chiarire la questione, e Matteo Renzi, di Italia Viva, aveva chiesto le dimissioni del ministro. Giuseppe Conte, del Movimento 5 Stelle, aveva detto che quello di Lollobrigida è «un segnale devastante della politica ai cittadini». Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, aveva difeso Lollobrigida, sostenendo che la fermata straordinaria fosse stata chiesta solo per riuscire a partecipare a un evento istituzionale, in un luogo che peraltro lo Stato e il governo erano stati accusati molto a lungo di aver ignorato.

Lollobrigida partiva da Roma per presenziare all’inaugurazione del nuovo parco cittadino di Caivano, vicino a Napoli, e doveva poi tornare a Roma in serata per registrare un intervento in un programma televisivo. Il treno, un Frecciarossa partito da Torino, al suo arrivo a Roma aveva già accumulato un ritardo di 111 minuti, e continuava a procedere molto lentamente a causa di diversi guasti che avevano rallentato moltissimo la circolazione ferroviaria attorno a Roma.

Secondo il Fatto, quindi, lo staff del ministro aveva chiesto e ottenuto l’autorizzazione della centrale operativa per far fermare il treno nella stazione di Ciampino, vicino a Roma, sulla linea percorsa dal treno ma in cui non era previsto che venisse fatta una fermata. Il ministro era quindi sceso lì con due membri del suo staff, e aveva poi preso un’auto blu (cioè un mezzo a disposizione di politici e rappresentanti dello Stato) per raggiungere Caivano. «Le motivazioni per cui un treno effettua una fermata straordinaria sono diverse» ha detto Trenitalia a Repubblica. «Fra queste, ad esempio, interventi del 118, presenza a bordo treno di viaggiatori intemperanti o casi di ordine pubblico».