La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta di appello contro la condanna di Derek Chauvin per l’omicidio di George Floyd

Derek Chauvin in collegamento via Zoom durante un'udienza dal carcere di Tucson, in Arizona, lo scorso 17 marzo (Minnesota Judicial Branch via AP)
Derek Chauvin in collegamento via Zoom durante un'udienza dal carcere di Tucson, in Arizona, lo scorso 17 marzo (Minnesota Judicial Branch via AP)

Lunedì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta di appello contro la condanna a 22 anni e mezzo di carcere di Derek Chauvin per la morte di George Floyd, l’uomo afroamericano ucciso il 25 maggio del 2020 durante un arresto a Minneapolis, in Minnesota. Nel giugno del 2021 Chauvin, ex agente di polizia, era stato condannato per omicidio preterintenzionale, e lo scorso ottobre i suoi avvocati avevano chiesto alla Corte di esaminare il caso, sostenendo che non fosse stato sottoposto a un giusto processo per via del clamore mediatico della vicenda. La Corte ha respinto la richiesta senza commentare la decisione.

Floyd era stato arrestato con violenza il 25 maggio del 2020, benché fosse disarmato. Nei video dell’arresto girati dalle telecamere di sorveglianza e dai passanti si vedeva Chauvin premere con il ginocchio sul collo di Floyd per più di nove minuti: anche dopo che Floyd aveva perso coscienza, Chauvin e gli altri agenti che erano con lui non lo avevano soccorso. Floyd era morto poco dopo essere stato portato in ospedale. L’autopsia aveva stabilito che la morte di Floyd era stata un omicidio e che il cuore e i polmoni dell’uomo avevano smesso di funzionare mentre veniva «tenuto fermo» dalla polizia. Nel 2022 Chauvin era anche stato condannato da un giudice federale a 21 anni di carcere per aver violato i diritti civili dell’uomo.

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