Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo del reparto medico dell’esercito

(Alexey Furman/Getty Images)
(Alexey Furman/Getty Images)

Domenica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimosso Tetiana Ostashchenko dall’incarico di capo delle forze mediche, ossia un corpo specializzato dell’esercito ucraino che si occupa di fornire servizi medici ai membri del personale militare e alle loro famiglie. Occupava questo ruolo dal luglio del 2021, quando diventò la prima donna nella storia dell’Ucraina a essere messa al comando di un ramo militare, nonché la prima a ricoprire il grado di generale di brigata. Zelensky ha annunciato che Ostashchenko sarà sostituita da Anatoly Kazmirchuk, già direttore del Centro clinico medico militare nazionale a Kiev.

Secondo quanto scrive il Kyiv Independent, il licenziamento di Ostashchenko sarebbe stato richiesto da diversi paramedici e volontari ucraini. Inoltre, l’operato di Ostashchenko era da tempo oggetto di diverse critiche in parlamento: ad esempio, a luglio, la deputata Solomiia Bobrovska l’aveva accusata di negligenza, in particolare di non avere acquistato alcun kit di pronto soccorso nei primi sei mesi del 2023 e di non avere controllato adeguatamente i pochi ottenuti tramite gli aiuti internazionali.

Si era iniziato a parlare della possibile sostituzione di Ostashchenko già all’inizio della scorsa settimana, quando il giornale indipendente Ukrainska Pravda aveva anticipato che il ministro della Difesa Rustem Umerov avrebbe presentato a Zelensky alcune richieste di licenziamento. In particolare, oltre a Ostashchenko, Umerov aveva chiesto di rimuovere dai rispettivi incarichi il comandante del raggruppamento meridionale delle forze di terra ucraine Tavria Oleksandr Tarnavskyi e il comandante delle forze congiunte Serhii Naiev.

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Lo stesso Umerov era entrato in carica a settembre, in sostituzione dell’ex ministro della Difesa Oleksii Reznikov. La sostituzione di Reznikov era stata collegata a un grosso caso di irregolarità nella fornitura di divise invernali per i soldati ucraini. L’11 agosto il quotidiano ucraino ZN.ua aveva pubblicato un’inchiesta in cui aveva raccontato che il ministero della Difesa lo scorso autunno aveva firmato un contratto con un’azienda turca per la fornitura di circa 5mila divise invernali per l’esercito, pagandole il triplo del prezzo stabilito inizialmente. Secondo il giornale, inoltre, le divise consegnate non sarebbero state realmente divise invernali, ma semplici uniformi mimetiche leggere. Reznikov aveva respinto le accuse, e aveva detto che nel caso in cui si fossero dimostrate vere si sarebbe dimesso. A inizio novembre Zelensky aveva inoltre rimosso e sostituito il generale Viktor Khorenko, il comandante delle forze speciali, ovvero il corpo militare ucraino che tra le altre cose si occupa di attività di intelligence, ricognizione e operazioni di sabotaggio, con il colonnello Serhiy Lupanchuk.

Più in generale,  Zelensky aveva iniziato ad annunciare che i responsabili regionali per il reclutamento militare di tutta l’Ucraina sarebbero stati rimossi dalle loro funzioni già durante la scorsa estate, dopo che un’indagine aveva rivelato molti casi di corruzione, abuso di potere e frode.