L’uomo che aggredì il marito dell’ex presidente della Camera statunitense Nancy Pelosi è stato dichiarato colpevole di aggressione

(San Francisco Police Department via AP, File)
(San Francisco Police Department via AP, File)

Giovedì una giuria di San Francisco ha dichiarato colpevole di aggressione e tentato rapimento di un funzionario federale David DePape, l’estremista di destra che nell’ottobre del 2022 aggredì Paul Pelosi, il marito dell’ex presidente della Camera statunitense Nancy Pelosi. DePape ora rischia fino a 20 anni di carcere per l’accusa di tentato rapimento, oltre ad altri 30 anni per aggressione a un membro della famiglia di un funzionario federale, e dovrà apparire di fronte a una giuria statale per accuse ancora più gravi: tentato omicidio, aggressione con un’arma mortale e furto con scasso in abitazione, per cui rischia l’ergastolo. Si è dichiarato non colpevole.

Il 29 ottobre 2022 DePape aveva fatto irruzione nella casa di Nancy e Paul Pelosi a San Francisco, in California, e aveva aggredito Paul con un martello, urlando ripetutamente «Dov’è Nancy?» e dicendo al marito di voler rimanere finché la moglie, una delle maggiori esponenti del Partito Democratico statunitense, non fosse rientrata a casa. Quando era stato arrestato aveva con sé fascette serracavi e nastro adesivo: dopo l’attacco aveva detto agli inquirenti che la sua idea era quella di rapire l’ex presidente della Camera e «spaccarle le rotule finché non avesse rivelato la verità». Paul, che ha 83 anni, era stato ricoverato in ospedale con alcune ferite e aveva subito un’operazione per una frattura al cranio.

L’avvocato d’ufficio di DePape ha sostenuto che, sebbene il suo cliente avesse attaccato Pelosi, lo aveva fatto perché credeva sinceramente in varie teorie del complotto di destra. DePape era proprietario di un blog e di alcuni account social che pubblicavano regolarmente contenuti antisemiti e di estrema destra, riprendendo varie teorie complottiste riguardo alla politica americana, comprese quelle di QAnon. Fra queste citava spesso la teoria falsa delle “elezioni rubate” da parte di Joe Biden a Donald Trump, non riconoscendo l’esito elettorale del 2020. Sul blog poi DePape postava con frequenza contenuti antisemiti, negava l’Olocausto e si diceva fan di Hitler.