La Camera degli Stati Uniti ha ammonito la deputata Democratica Rashida Tlaib per alcune affermazioni contro Israele

(AP Photo/Jose Luis Magana)
(AP Photo/Jose Luis Magana)

La Camera degli Stati Uniti ha ammonito la deputata Democratica Rashida Tlaib per alcune affermazioni contro Israele, con una “mozione di censura”, una sanzione che nel regolamento della Camera è meno grave solo dell’espulsione. Tlaib, che è l’unica parlamentare degli Stati Uniti di origini palestinesi, ha sempre espresso posizioni molto vicine alla causa palestinese e contro Israele. Secondo la mozione avrebbe diffuso informazioni false, difeso il terrorismo e sostenuto la «distruzione dello stato di Israele».

Fra le affermazioni di Tlaib citate dalla mozione c’è il riferimento a Israele come un paese in cui vige l’apartheid e lo slogan «dal fiume al mare», usato per sostenere l’istituzione di uno stato palestinese dal fiume Giordano al mar Mediterraneo, senza prevedere uno stato israeliano, da alcuni considerato antisemita (Tlaib non ha pronunciato personalmente questo slogan, ma ha condiviso un video in cui viene cantato da manifestanti pro Palestina). Tlaib si è difesa sostenendo che le sue critiche sono sempre state rivolte allo stato israeliano e mai alla popolazione ebraica.

La mozione è stata votata anche da 22 deputati Democratici, un fatto da molti considerato come un segno delle divisioni interne al partito rispetto al comportamento da adottare sul conflitto fra Israele e Hamas: l’ala più di sinistra del partito chiede sempre più insistentemente un cessate il fuoco, mentre molti parlamentari sostengono strenuamente Israele. Le “mozioni di censura” sono provvedimenti gravi che storicamente sono stati usati piuttosto raramente, e che solo negli ultimi anni sono stati adottati con più frequenza.

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