La Corte costituzionale della Corea del Sud ha riaffermato una legge che proibisce le relazioni omosessuali nell’esercito

(AP Photo/Ahn Young-joon)
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La Corte costituzionale della Corea del Sud ha riaffermato la costituzionalità di una legge che proibisce le relazioni omosessuali nell’esercito, considerata discriminatoria dalla comunità LGBT+. La legge fa riferimento a «rapporti anali» e ogni «altro atto indecente» fra soldati, ma viene generalmente applicata a qualsiasi relazione omosessuale e comporta pene fino a due anni di carcere. In Corea del Sud tutti gli uomini fra 18 e 28 anni sono tenuti a prestare il servizio militare obbligatorio, che dura fra i 18 e i 21 mesi (per le donne invece il servizio militare non è obbligatorio, ma possono arruolarsi volontariamente).

La legge – che in passato è stata usata per condannare decine di persone, in quella che è stata definita come una «caccia al gay» – è stata considerata costituzionale da cinque giudici della Corte costituzionale su nove. Secondo loro consentire questo tipo di relazioni, «anche se consensuali», metterebbe a rischio la disciplina e la prontezza dell’esercito. Secondo gli altri quattro invece la distinzione fra relazioni eterosessuali e omosessuali fra soldati sarebbe ingiustificata, e l’espressione «atti indecenti» sarebbe troppo generica e poco chiara.