Il ministro della Giustizia belga si è dimesso per gli errori commessi nel prevenire l’attentato di lunedì a Bruxelles

Vincent Van Quickenborne, ministro della Giustizia belga (AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)
Vincent Van Quickenborne, ministro della Giustizia belga (AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)

Venerdì sera il ministro della Giustizia del Belgio Vincent Van Quickenborne ha annunciato le proprie dimissioni in seguito all’attacco terroristico di lunedì sera a Bruxelles, che ha causato la morte di due tifosi svedesi. Van Quickenborne ha ammesso che la giustizia belga ha commesso un «monumentale errore» di cui si è assunto la responsabilità politica. Nei giorni scorsi è infatti emerso che la Tunisia nel 2022 aveva inoltrato una richiesta di estradizione per l’attentatore Abdesalam Lassoued (che era appunto di nazionalità tunisina). La richiesta non aveva però avuto seguito, perché la giustizia belga non aveva fatto i passi successivi necessari. Lassoued era già stato in carcere in Svezia, la sua richiesta d’asilo era stata respinta dal Belgio nel 2020 ma dopo di allora era rimasto nel paese illegalmente: il giorno dopo l’attentato è stato ucciso dalla polizia.

Il primo ministro Alexander De Croo ha accolto le dimissioni, aggiungendo di «rispettare il coraggio politico del ministro». Le opposizioni negli scorsi mesi avevano chiesto le dimissioni di Van Quickenborne per una questione di tutt’altro tenore: tre suoi amici erano stati ripresi da una telecamera di sorveglianza a urinare su un’auto della polizia di scorta al ministro al termine della sua festa di compleanno.

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