Gli Stati Uniti hanno bloccato i 6 miliardi di dollari di fondi destinati all’Iran in cambio della liberazione di cinque cittadini statunitensi

La sede del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti a Washington
La sede del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti a Washington (AP Photo/ Patrick Semansky, File)

Gli Stati Uniti hanno bloccato i 6 miliardi di dollari che erano stati destinati all’Iran in cambio della recente liberazione di cinque cittadini statunitensi arrestati nel paese diversi anni fa per accuse di spionaggio. Lo ha detto al New York Times una fonte anonima citando una comunicazione del vicesegretario del Tesoro degli Stati Uniti, Wally Adeyemo. I fondi erano a disposizione dell’Iran con la specifica condizione che venissero utilizzati per soli scopi umanitari: stando a quanto dicono gli Stati Uniti, non sono stati bloccati in maniera permanente, ma al momento sono trattenuti da una banca del Qatar grazie a un accordo con il governo qatariota.

In questi giorni l’amministrazione del presidente Joe Biden era stata criticata da alcuni membri del Partito Repubblicano, secondo cui con una somma così consistente l’Iran avrebbe potuto finanziare più facilmente Hamas, il gruppo radicale che sabato ha avviato un feroce attacco contro Israele. Un portavoce della Casa Bianca non ha confermato la decisione di bloccare i fondi, ma ha detto che «ogni singolo centesimo di quei soldi si trova ancora in una banca del Qatar». Non lo ha confermato nemmeno il segretario di Stato statunitense Antony Blinken, che è in visita a Tel Aviv, ma ha detto ai giornalisti che l’Iran «non ha speso né avuto accesso in alcun modo ai fondi trasmessi in Qatar».

La liberazione dei prigionieri in Iran era avvenuta dopo lunghe trattative tra il governo statunitense e quello iraniano. In cambio l’Iran aveva ottenuto l’autorizzazione ad accedere a beni e asset del valore di circa 6 miliardi di dollari (5,4 miliardi di euro) che la Corea del Sud doveva al paese in cambio della fornitura di petrolio, venduto prima che gli Stati Uniti imponessero sanzioni sulle esportazioni iraniane. Fino a quel momento le sanzioni economiche in vigore avevano impedito alla Corea del Sud di trasferire i fondi in Iran. Come parte dell’accordo, gli Stati Uniti avevano anche promesso di liberare a loro volta cinque detenuti di cittadinanza iraniana.

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