Negli Stati Uniti l’Antitrust e 17 stati hanno fatto causa ad Amazon con l’accusa di sospette pratiche monopolistiche
Martedì la Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia governativa statunitense che si occupa di concorrenza, e i procuratori generali di diciassette stati del paese hanno annunciato di aver avviato una causa nei confronti di Amazon, accusata di sospette pratiche monopolistiche. Nello specifico Amazon è stata accusata di aver abusato della propria posizione dominante nel mercato della vendita di prodotti online, impedendo ai venditori di offrire prezzi più bassi su altri siti e costringendoli a utilizzare il proprio servizio di logistica per la spedizione dei prodotti affinché potessero usufruire dei servizi di “Prime” (che tra le altre cose consente spedizioni più rapide). Questo, secondo l’accusa, avrebbe determinato un aumento dei prezzi per gli utenti che comprano prodotti su Amazon.
La causa era attesa da tempo: la FTC aveva infatti cominciato a indagare su Amazon già nel 2019, ma era diventata una questione particolarmente rilevante da quando nel 2021 a capo dell’agenzia era stata nominata Lina Khan, nota per le sue posizioni molto critiche nei confronti del monopolio esercitato dalle grandi compagnie tecnologiche, un tema a cui nel 2017, quando era ancora studentessa all’università, dedicò un saggio chiamato Amazon’s Antitrust Paradox, che ebbe molto successo e circolò anche al di fuori degli ambiti accademici.