Elon Musk ha fatto arrabbiare Taiwan, ancora
Ha parlato di nuovo della necessità di «riunificare» l'isola con la Cina, suscitando la reazione del ministro degli Esteri taiwanese
Il ministro degli Esteri di Taiwan, Joseph Wu, ha criticato duramente l’imprenditore Elon Musk dopo che negli scorsi giorni è stato pubblicato un video in cui Musk parlava della «riunificazione» tra Taiwan e la Cina. Nel video, girato durante un evento a Los Angeles, Musk ha parlato tra le altre cose della Cina: «Penso di capire bene la Cina, sono stato lì molte volte e ho incontrato dirigenti di alto livello» dello stato cinese. Poi ha aggiunto, parlando di Taiwan, che la politica cinese «è di riunire Taiwan con la Cina. Da questo punto di vista, la situazione potrebbe essere simile alle Hawaii o qualcosa di simile, in cui [Taiwan] è una parte integrante della Cina che in maniera ingiustificata non fa parte della Cina soprattutto perché la flotta americana nel Pacifico ha impedito con la forza tutti gli sforzi di riunificazione».
La questione della riunificazione tra la Cina e Taiwan è estremamente controversa. Taiwan è un’isola che si governa autonomamente dal 1949, ed è una democrazia libera e piuttosto vivace: oggi, secondo i sondaggi, la gran maggioranza dei taiwanesi non vorrebbe vivere sotto il regime cinese. Nonostante questo, da decenni la Cina rivendica Taiwan come propria, e la considera una provincia ribelle che dovrà riunirsi al resto del paese.
Non è del tutto chiaro se con il suo discorso sulla riunificazione Musk stesse semplicemente ripetendo il pensiero della leadership cinese o se stesse esprimendo il proprio. Di fatto, tuttavia, paragonare Taiwan allo stato americano delle Hawaii e dire che la riunificazione non è avvenuta soltanto perché gli Stati Uniti l’hanno impedito è stato visto a Taiwan come un modo per negare la volontà e l’autonomia dello stato e della popolazione taiwanesi.
Per questo il ministro degli Esteri taiwanese Wu ha criticato duramente le parole di Musk, usando X (l’ex Twitter), il social network di proprietà proprio di Musk. Wu ha scritto, in un tweet pubblicato dall’account ufficiale del ministero degli Esteri, che Musk dovrebbe piuttosto chiedere al governo cinese di consentire alla popolazione di usare X: al momento X, come tutti i social network occidentali, non è presente in Cina.
Poi ha aggiunto: «Che sia chiaro: Taiwan non è parte della Repubblica popolare cinese e di certo non è in vendita!».
Hope @elonmusk can also ask the #CCP to open @X to its people. Perhaps he thinks banning it is a good policy, like turning off @Starlink to thwart #Ukraine’s counterstrike against #Russia. Listen up, #Taiwan is not part of the #PRC & certainly not for sale! JW https://t.co/HEhyTYYXFp
— 外交部 Ministry of Foreign Affairs, ROC (Taiwan) 🇹🇼 (@MOFA_Taiwan) September 13, 2023
Non è la prima volta che Musk fa dichiarazioni controverse e vicine alle posizioni della Cina quando si parla di Taiwan. L’anno scorso per esempio aveva detto che Taiwan dovrebbe cedere parte della propria sovranità alla Cina, e per questo era stato ringraziato pubblicamente dall’ambasciata cinese.