Molte delle persone disperse negli incendi a Maui, nelle Hawaii, sono state ritrovate

(Justin Sullivan/Getty Images)
(Justin Sullivan/Getty Images)

Venerdì il governatore delle Hawaii ha annunciato che l’elenco delle persone disperse negli incendi che si sono sviluppati sull’isola di Maui il 10 agosto si è molto accorciato, passando da 385 a 66 nomi. Nei primi giorni dopo l’incendio, che è considerato il più grave incendio di vegetazione della storia degli Stati Uniti da oltre un secolo, le autorità avevano calcolato che ci fossero circa tremila persone disperse. Dopo settimane, però, il lavoro dei soccorritori che hanno setacciato la cenere alla ricerca di resti umani, quello degli investigatori che hanno incrociato vari elenchi compilati da rifugi e agenzie governative e quello dei residenti di Maui che hanno contattato le autorità per far sapere che stavano bene hanno permesso di identificare un gran numero di persone. Il bilancio ufficiale dei morti rimane invece di 115 persone, e non cambia da più di due settimane.

Le autorità hanno pubblicato l’elenco aggiornato di 66 nomi venerdì pomeriggio e hanno incoraggiato chiunque avesse informazioni su dove si possano trovare i dispersi a contattare l’FBI. Hanno anche chiesto ai familiari più stretti di inviare campioni di DNA: ci sono ancora 55 persone i cui resti non sono stati identificati, ed è possibile che rappresentino gran parte dei dispersi rimanenti. È piuttosto raro che le autorità rendano pubblica la lista dei nomi delle persone ritenute disperse: nel caso di Maui, però, si è rivelato utile per capire chi si era messo in salvo e non l’aveva comunicato e chi invece era disperso per davvero.