Gli scacchisti Magnus Carlsen e Hans Niemann hanno detto di aver superato la loro disputa sui presunti imbrogli di Niemann e di essere disposti a sfidarsi di nuovo

Magnus Carlsen (AP Photo/Kamran Jebreili, File)
Magnus Carlsen (AP Photo/Kamran Jebreili, File)

Gli scacchisti Hans Niemann e Magnus Carlsen hanno detto di aver superato la loro disputa, che andava avanti ormai da quasi un anno dopo che Carlsen aveva accusato Niemann di barare, e di averlo fatto in particolare durante una loro partita. Delle accuse di Carlsen a Niemann si è parlato moltissimo per mesi, e con Carlsen si erano schierati anche altri scacchisti molto noti, tra cui il campione di “partite lampo” Hikaru Nakamura, e l’influente sito specializzato Chess.com, che è usato abitualmente dagli scacchisti professionisti come piattaforma per le partite online.

Lunedì Carlsen ha detto di essere «disposto a giocare contro Niemann in eventi futuri», dopo che in questi mesi si era rifiutato di partecipare a qualsiasi torneo in cui ci fosse anche lui. Chess.com ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo con Niemann per reintegrarlo sul sito, dopo che in questi mesi lo aveva bandito. Niemann si è detto felice di come si è risolta la cosa e ha fatto capire che rinuncerà a nuove azioni legali sulla questione: alcuni mesi fa aveva denunciato Carlsen, Chess.com e Nakamura per diffamazione, ma la causa era stata respinta. Anche lui ha detto di essere disposto a tornare a giocare contro Carlsen.

La disputa era nata quando in un torneo a settembre del 2022 Niemann aveva battuto molto inaspettatamente Carlsen, considerato uno degli scacchisti più forti di tutti i tempi e il più forte in attività: Carlsen si era ritirato dal torneo in modo molto polemico e poco tempo dopo aveva accusato Niemann di aver barato. Chess.com aveva pubblicato le prove del fatto che Niemann avesse barato nelle partite sul sito quando era più giovane, ma le accuse riguardanti la partita contro Carlsen non sono mai state provate. Niemann aveva sostenuto che le accuse nei suoi confronti avessero l’obiettivo di isolarlo nel contesto scacchistico e di impedirgli di giocare ai livelli a cui era abituato.