Il presidente del Lazio Francesco Rocca ha detto che non rimuoverà dal suo incarico il responsabile della comunicazione della Regione Marcello De Angelis, contestato per un post sulla strage di Bologna
Il presidente del Lazio Francesco Rocca ha fatto sapere che non rimuoverà dal suo incarico Marcello De Angelis, il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione molto contestato per aver scritto un post su Facebook in cui affermava di essere certo che le persone condannate per la strage della stazione di Bologna del 1980 siano in realtà innocenti. Molti esponenti dell’opposizione avevano chiesto le dimissioni di De Angelis, che però si era rifiutato di lasciare il suo posto. Martedì Rocca ha detto che «dopo una lunga riflessione» ha deciso di «non allontanare una persona sinceramente addolorata e che, indubbiamente, è una valida risorsa per la mia struttura».
De Angelis ha un passato di militanza nei movimenti eversivi di estrema destra ed è personalmente legato ai fatti di Bologna: inizialmente era stato indagato per un presunto coinvolgimento nella strage insieme al fratello Nanni, che era stato arrestato dopo una breve latitanza ed è morto in carcere nell’ottobre del 1980 (secondo la polizia per suicidio, tesi sempre negata dalla famiglia).
Giovedì sera, il giorno dopo il 43esimo anniversario della strage, aveva scritto un post su Facebook in cui negava le responsabilità sulla strage attribuite da diverse sentenze ad alcuni terroristi neofascisti: Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (cognato di De Angelis), tutti ex militanti del gruppo terroristico neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari e condannati in via definitiva per aver compiuto la strage. Secondo Rocca, De Angelis avrebbe commesso «un errore dettato da un forte coinvolgimento personale e affettivo a tragiche vicende che, tutt’oggi, animano la coscienza e il dibattito politico nazionale».
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