È stata respinta la denuncia per diffamazione dell’ex presidente statunitense Donald Trump contro la giornalista E. Jean Carroll, che lo aveva denunciato per stupro

(AP Photo/Alex Brandon, File)
(AP Photo/Alex Brandon, File)

Lunedì un giudice federale di New York, negli Stati Uniti, ha respinto una controquerela presentata dall’ex presidente statunitense Donald Trump contro la scrittrice e giornalista E. Jean Carroll, che lo aveva denunciato per stupro. La controquerela (countersuit in inglese) è l’atto con cui una persona querelata querela a sua volta la controparte. Dopo la denuncia di Carroll, Trump era stato condannato in un processo civile a 5 milioni di dollari di risarcimento per abuso sessuale, e non per stupro come nell’accusa iniziale di Carroll (negli Stati Uniti la differenza tra i due reati dipende dal tipo di contatto fisico, che in entrambi i casi avviene senza consenso). La condanna era stata decisa lo scorso maggio, ma a giugno Trump aveva querelato a sua volta Carroll per diffamazione, dopo che il 10 maggio del 2023 Carroll lo aveva accusato di stupro in televisione nonostante l’esito del processo appena concluso parlasse di abuso sessuale.

Secondo il giudice del tribunale federale di New York, Lewis Kaplan, lo stesso che lo scorso maggio aveva condannato Trump, le affermazioni di Carroll sono «sostanzialmente vere». Kaplan ha spiegato che lo scorso maggio la giuria non aveva potuto incriminare Trump per “stupro” perché secondo la legge statale di New York questa definizione si applica alla penetrazione forzata attuata con il pene: secondo quanto stabilito dalla giuria Trump aveva penetrato forzatamente Carroll con le dita, ed era quindi stato condannato per “abuso sessuale”. Secondo Kaplan la sentenza dello scorso maggio aveva comunque accertato il fatto che Trump avesse “violentato” Carroll, benché con le dita e non col pene: per questo motivo le affermazioni della scrittrice del 10 maggio sono state ritenute «sostanzialmente vere». I legali di Trump hanno detto che faranno appello.