L’ex capo delle forze speciali anti rapimento del Messico è stato arrestato in relazione al noto caso della scomparsa di 43 studenti nel 2014

Messico studenti scomparsi
(AP Photo/ Marco Ugarte, File)

Gualberto Ramírez, l’ex capo delle forze speciali anti rapimento del Messico, è stato arrestato con l’accusa di essere coinvolto nella scomparsa di 43 studenti a Iguala, nello stato messicano di Guerrero, nel 2014. La vicenda degli studenti messicani scomparsi è uno dei casi di cronaca più noti, discussi e contestati della storia recente del Messico, e i risultati preliminari di un’indagine svolta da una commissione governativa nel 2022 avevano concluso che nella loro scomparsa e probabile uccisione erano stati coinvolti esponenti di alto livello delle autorità federali e statali messicane. Il funzionario del ministero dell’Interno messicano Alejandro Encinas ha scritto su Twitter che Ramírez è accusato tra le altre cose di “sparizione forzata”, di tortura e di intralcio alla giustizia.

Il 26 settembre del 2014 circa cento studenti furono fermati dalla polizia mentre stavano andando alla commemorazione di un massacro di giovani avvenuto nel 1968. Ci fu una sparatoria: alcuni studenti furono uccisi sul posto e altri riuscirono a fuggire, mentre in 43 vennero arrestati. Da allora di loro non si seppe più nulla, ma secondo la commissione che sta svolgendo l’indagine ci sono tutte le ragioni per credere che siano stati uccisi e fatti sparire. A oggi sono stati identificati i resti di tre di loro: ufficialmente gli altri quaranta risultano scomparsi.

Dopo la pubblicazione dei risultati delle indagini preliminari, lo scorso agosto, era stato arrestato l’ex procuratore generale del Messico Jesús Murillo, accusato di reati simili a quelli di Ramírez. Un giudice aveva ordinato l’arresto di altre 83 persone, tra cui soldati, agenti di polizia, funzionari dello stato di Guerrero e membri della criminalità organizzata accusati di essere coinvolti nella vicenda.

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