Un’automobile che è esplosa venerdì sulla tangenziale di Napoli era un prototipo di auto ibrida creato da un centro di ricerca

Un casello autostradale in Campania (ANSA/CESARE ABBATE)
Un casello autostradale in Campania (ANSA/CESARE ABBATE)

Un’automobile che venerdì è esplosa sulla tangenziale di Napoli era un prototipo di auto ibrida realizzato grazie a una collaborazione tra l’Istituto motori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’Università di Salerno. A bordo dell’automobile si trovavano Maria Vittoria Prati, ricercatrice in Ingegneria, e Fulvio Filace, un tirocinante. La donna, 66 anni, è morta lunedì sera: aveva riportato ustioni di terzo grado sul 90 per cento del corpo e le sue condizioni erano apparse da subito gravissime. Filace è invece ancora in prognosi riservata, in condizioni molto gravi.

L’esplosione è avvenuta attorno alle 14 di venerdì e non ha coinvolto altri mezzi, ma soltanto domenica si è saputo che l’auto, una Polo Volkswagen, era un modello modificato affidato all’Università di Salerno per un progetto che ha l’obiettivo di trasformare in ibride vecchie vetture con motore a combustione. Non si sa ancora cosa abbia provocato l’esplosione.