L’azienda petrolifera italiana Eni ha comprato la britannica Neptune Energy per 4,9 miliardi di dollari

(CATALANI/ARCHIVIO ANSA/DEB)
(CATALANI/ARCHIVIO ANSA/DEB)

Venerdì l’azienda petrolifera italiana Eni ha annunciato di aver raggiunto un accordo per comprare Neptune Energy, azienda britannica del settore, per 4,9 miliardi di dollari (l’equivalente di circa 4 miliardi e mezzo di euro). L’operazione sarà divisa in due parti: Eni comprerà per 2,6 miliardi di dollari tutte le attività di Neptune Energy tranne quelle in Norvegia, che saranno invece acquistate per 2,3 miliardi di dollari da Vår Energi, società norvegese controllata da Eni. È la più grande acquisizione nel settore degli ultimi anni.

Neptune Energy produce petrolio e gas da giacimenti in otto paesi: Regno Unito, Norvegia, Germania, Algeria, Egitto, Paesi Bassi, Indonesia e Australia. Secondo Bob Maguire, un dirigente di una delle società che controllano Neptune Energy, la sua attività produttiva sarebbe diventata interessante per Eni perché le consentirebbe di aver accesso a nuove forniture di gas e petrolio, proprio in un momento in cui il mercato europeo sta ancora cercando di sostituire completamente i flussi il gas e il petrolio che riceveva dalla Russia e che si sono ridotti dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il 30 per cento di Eni è controllato dal governo italiano.

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