Dario Nardella vuole limitare gli affitti brevi nel centro storico di Firenze

Ha annunciato in una conferenza stampa che approverà una delibera di giunta per contrastare lo spopolamento del centro storico

(Alfredo Falcone/LaPresse)
(Alfredo Falcone/LaPresse)

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha annunciato in una conferenza stampa che nei prossimi giorni il comune approverà una delibera per limitare in tutta l’area del centro storico l’uso di abitazioni per affitti turistici brevi, quelli che negli ultimi anni sono aumentati a causa di piattaforme come Airbnb. Sarebbe la prima misura così drastica in Italia sugli affitti brevi, che nelle città molto turistiche come Firenze e Venezia si sono sviluppati in modo incontrollato, creando grossi problemi di spopolamento.

«Prevediamo in tutta l’area Unesco della città il divieto ad attivare nuove destinazioni d’uso residenziale per affitti turistici brevi», ha detto Nardella, spiegando che il divieto non sarà retroattivo, cioè non si applicherà alle abitazioni che vengono già usate a questo scopo. Allo stesso tempo però la nuova delibera introdurrà «una leva fiscale per coloro che vorranno collaborare e tornare indietro», ha detto Nardella: il Comune si impegnerà cioè ad azzerare per tre anni l’Imu sulla seconda casa a chi deciderà di togliere la propria abitazione dalle piattaforme per gli affitti brevi, rimettendola nel mercato degli affitti a lungo termine. Secondo Nardella «un appartamento medio in centro paga più di duemila euro all’anno» di Imu sulla seconda casa.

L’obiettivo del provvedimento è evitare che gli abitanti di Firenze smettano di vivere nel centro storico (l’“area Unesco” a cui fa riferimento Nardella lo comprende interamente). Negli ultimi anni molte persone proprietarie di abitazioni nel centro storico a Firenze e in altre città d’arte hanno deciso di destinarle solo agli affitti brevi – un’attività poco dispendiosa e molto redditizia – trasferendosi altrove. Per affitti brevi si intendono tutti gli affitti inferiori ai 30 giorni. Nardella ha poi aggiunto:

Ci rendiamo conto che è una norma ardita, ma siamo consapevoli di poterla difendere giuridicamente. Se noi non proviamo a fare azioni politicamente dirompenti nessuno si dà una mossa: siamo stanchi di annunci, il problema è diventato strutturale.

L’annuncio di Nardella è arrivato dopo che negli ultimi giorni era circolato il contenuto di un disegno di legge sugli affitti brevi a cui sta lavorando il governo: conterrebbe tra le altre cose l’introduzione di un codice identificativo per tutti gli immobili usati per gli affitti brevi e l’obbligo di affittare gli immobili per almeno due notti. Nardella ha giudicato positivamente la prima iniziativa, ma ha ritenuto insufficiente la seconda, perché prevederebbe come sanzione la nullità del contratto ma non multe in denaro.