Marcelo Xavier, ex capo dell’agenzia brasiliana per la protezione dei popoli indigeni, è stato incriminato per gli omicidi di Bruno Pereira e Dom Phillips in Amazzonia

(AP Photo/Bruna Prado, File)
(AP Photo/Bruna Prado, File)

La polizia federale brasiliana ha incriminato Marcelo Xavier, ex capo dell’agenzia federale FUNAI (Fundação Nacional dos Povos Indígenas), con l’accusa di aver contribuito indirettamente alla morte dell’attivista brasiliano Bruno Pereira e del giornalista britannico Dom Phillips avvenuta in Amazzonia lo scorso giugno. Xavier era stato nominato dall’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro ed è stato tolto dalla sua posizione dopo l’elezione dell’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

L’accusa nei confronti di Xavier è di non essere riuscito a prendere provvedimenti efficaci per la protezione dei dipendenti del FUNAI (che si occupa dei diritti delle popolazioni indigene) e di non essere intervenuto per prevenire un crimine prevedibile. Bruno Pereira infatti aveva lavorato per il FUNAI fino al 2019, quando aveva partecipato a un’operazione contro la tratta illegale di minatori nella regione della Vale do Javari, la stessa dove si trovava con Phillips quando sono stati uccisi. Un collega di Pereira che aveva partecipato alla stessa operazione era stato ucciso e Xavier era stato avvisato del rischio che venissero commesse ulteriori violenze contro membri del FUNAI.

Secondo la ricostruzione della polizia Pereira sarebbe stato ucciso per il suo lavoro da Ruben Dario da Silva Villar, conosciuto come “Colombia”, capo di un gruppo criminale, mentre Phillips sarebbe stato ucciso solo perché in quel momento si trovava in compagnia di Pereira, con cui stava facendo delle ricerche per un libro. La polizia federale brasiliana ha inoltre arrestato e incriminato tre uomini per aver materialmente commesso gli omicidi e aver nascosto i corpi.