Il co-fondatore di OpenAI è preoccupato per possibili interferenze di software di intelligenza artificiale nei processi elettorali

Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, in Senato (AP Photo/Patrick Semansky)
Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, in Senato (AP Photo/Patrick Semansky)

L’amministratore delegato di OpenAI Sam Altman, uno dei fondatori dell’azienda che ha creato il software di intelligenza artificiale ChatGPT, ha partecipato martedì a un’audizione al Senato degli Stati Uniti per discutere rischi e opportunità di questa tecnologia. Altman ha condiviso i timori espressi da alcuni senatori, auspicando che l’argomento venga regolato da un’opportuna legislazione. In particolare ha definito come «un sensibile argomento di preoccupazione» il possibile uso di software di intelligenza artificiale per interferire sui normali processi elettorali. Altman ha detto: «Se questa tecnologia viene usata nel modo sbagliato, può diventare molto “sbagliata”. Vogliamo essere chiari su questo e vogliamo lavorare con il governo per evitare che ciò succeda».

Nell’audizione Altman ha suggerito che venga creata un’agenzia governativa che si occupi di fornire licenze per sviluppare modelli di intelligenza artificiale e che possa revocarle alle aziende che non rispettino gli standard governativi. Secondo Altman sarebbe necessario anche definire dei livelli minimi di sicurezza, organizzare delle commissioni di valutazione esterne composte da esperti e testare i software per assicurarsi che non possano «autogenerarsi o svilupparsi in modo selvaggio».

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