In India è stato arrestato Amritpal Singh Sandhu, il leader indipendentista sikh ricercato da metà marzo

Amritpal Singh mentre parla con i suoi seguaci ad Amritsar, in India, lo scorso 7 gennaio
Amritpal Singh mentre parla con i suoi seguaci ad Amritsar, in India, lo scorso 7 gennaio (AP Photo/ Prabhjot Gill)

La polizia dello stato del Punjab, nel nord-ovest dell’India, ha fatto sapere di aver arrestato il leader separatista sikh Amritpal Singh Sandhu, ricercato da metà marzo. Singh era stato accusato di tentato omicidio e del reato di “minaccia all’ordine sociale” per aver attaccato una stazione di polizia assieme ad alcuni suoi seguaci: lo scorso 18 marzo era sfuggito all’arresto, facendo partire una grossa operazione di ricerca che aveva bloccato per alcuni giorni la regione, al confine con il Pakistan. Un funzionario della polizia del Punjab ha detto che Singh sarà portato in un carcere ad alta sicurezza nello stato di Assam, nel nord-est dell’India, dove sono incarcerati altri suoi seguaci.

Singh ha 30 anni ed è il leader religioso del movimento radicale Waris Punjab De (Eredi del Punjab), che sostiene le volontà separatiste dei sikh nella regione. Era praticamente sconosciuto fino a un anno fa, quando era rientrato nel Punjab dopo dieci anni trascorsi a Dubai per sostituire il capo del movimento, morto in un incidente d’auto. Lo scorso 23 febbraio Singh aveva assaltato una stazione di polizia vicino alla città di Amritsar assieme a un gruppo di seguaci, armati con spade e pistole, per chiedere il rilascio di uno dei suoi collaboratori: la polizia aveva acconsentito alle sue richieste anche per non rischiare uno scontro religioso, ma poi aveva cominciato a cercarlo per arrestarlo. Adesso la legge prevede che in base ai reati di cui è accusato possa essere detenuto fino a un anno, senza essere incriminato formalmente.

I sikh sono i fedeli di una religione monoteista nata in India circa 500 anni fa: quasi il 25 per cento di loro vive fuori dall’India, in particolare nei paesi anglosassoni, mentre il Punjab è l’unico stato indiano in cui sono la maggioranza. Fra gli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta il movimento per l’indipendenza dei sikh aveva portato a un periodo di violenze: poi era stato represso, fino a diventare minoritario.

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