Pichetto Fratin non ha le idee chiarissime sull’abbattimento dell’orsa JJ4

Il ministro dell'Ambiente ieri aveva detto che era da sopprimere, adesso ha diffuso una nota in cui dice che «ucciderla non ridarà la vita al giovane runner»

(Roberto Monaldo/LaPresse)
(Roberto Monaldo/LaPresse)

Giovedì mattina il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha diffuso una nota in cui cerca di chiarire la sua posizione sull’abbattimento dell’orsa JJ4, che lo scorso 5 aprile aveva aggredito e ucciso il 26enne Andrea Papi mentre rientrava da una corsa in montagna a Caldes, in provincia di Trento. Le dichiarazioni del ministro sono state piuttosto vaghe e non risolutive, ma sono sembrate voler ritrattare quanto aveva detto il giorno prima durante un’intervista nel programma televisivo Mattino cinque: cioè che l’orsa sarebbe stata da abbattere secondo il parere dell’Ispra, l’ente pubblico che si occupa della protezione e della ricerca ambientale, sottoposto alla vigilanza proprio del ministero di Pichetto Fratin. Nella nota invece il ministro ha scritto cose decisamente meno nette:

Da ministro posso solo esercitare una funzione di indirizzo che non può che basarsi peraltro sul parere scientifico dell’Ispra, delegata a questa funzione. Parere che contempla tra le misure possibili, in situazioni di estremo pericolo, anche la soppressione degli animali. […] Detto questo, è chiaro che la soppressione dell’orsa non può essere una vendetta. Ucciderla non ridarà la vita al giovane runner, come ha sottolineato con parole di grande umanità la madre della vittima.

Negli ultimi giorni si è sviluppato un animato dibattito intorno alla possibilità che l’orsa venga abbattuta: lo aveva ordinato lo scorso 8 aprile il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ma dopo i ricorsi di alcune associazioni animaliste è in corso un procedimento legale che dovrà stabilire se l’ordinanza di abbattimento sia legittima. Il procedimento è in attesa proprio di una valutazione dell’Ispra, che comunque non sarà vincolante. Lo stesso Pichetto Fratin nella nota ha spiegato che la decisione finale spetterà «alle autorità locali». È evidente però che una presa di posizione pubblica di Pichetto Fratin possa avere un certo peso sia sulla valutazione dell’Ispra, sia sull’esito dei ricorsi.

Il giorno prima le frasi di Pichetto Fratin a Mattino cinque erano state riprese e commentate da diversi media: aveva detto che la sua opinione da ministro doveva essere «prettamente legata alla valutazione dell’Ispra, che in questo momento al tavolo a Trento ha espresso parere favorevole all’abbattimento» (il riferimento era al “tavolo tecnico” convocato dallo stesso ministro per discutere della situazione degli orsi in Trentino).

Questa sua frase era stata contestata dalle associazioni animaliste perché l’Ispra deve ancora consegnare al tribunale la sua relazione definitiva sul caso, anche se ha detto di ritenere l’abbattimento coerente con le proprie linee guida. La presidente dell’Enpa (Ente nazionale per la protezione degli animali), Carla Rocchi, aveva detto che quanto detto da Pichetto Fratin aveva «l’obiettivo di fare inaccettabili pressioni sulle autorità scientifiche che devono esprimersi su JJ4 e sulla sua brutale condanna a morte». Contestualmente, per avere chiarimenti sulla posizione dell’Ispra, l’Enpa aveva presentato una richiesta di accesso agli atti.

Nel frattempo però Pichetto Fratin ha rivisto la sua posizione, peraltro citando esplicitamente i genitori di Andrea Papi, che nel frattempo avevano detto di non essere interessati a «vendette simboliche» e avevano chiesto maggiori chiarimenti sulle eventuali responsabilità delle istituzioni sulla vicenda.