Il governo italiano ha revocato il divieto di vendere armi agli Emirati Arabi Uniti
Lunedì, durante il Consiglio dei ministri che si è tenuto a palazzo Chigi, il governo di Giorgia Meloni ha revocato il divieto di vendita di armi agli Emirati Arabi Uniti: era stato introdotto a partire dal 2019, principalmente per contrastare le attività militari in Yemen, dove dal 2015 al 2019 gli Emirati Arabi Uniti avevano sostenuto l’Arabia Saudita nella guerra contro i ribelli houthi, appoggiati dall’Iran. La guerra, da cui gli Emirati Arabi Uniti si erano ritirati proprio nel 2019, si è trasformata nella peggiore crisi umanitaria del mondo, secondo l’ONU.
Nel comunicato diffuso al termine del Consiglio dei ministri, il governo Meloni ha detto di aver deciso di revocare il divieto di vendita di armi agli Emirati Arabi Uniti sia perché il loro impegno militare in Yemen era cessato sia perché sembrano esserci segnali promettenti sul raggiungimento di un qualche accordo di pace che ponga fine alla guerra. Il governo ha citato inoltre i fondi stanziati negli ultimi anni dagli Emirati Arabi Uniti per la stabilizzazione e ricostruzione dello Yemen, continuati nel 2022 con 500 milioni di euro e un impegno, lo scorso novembre, di stanziare l’equivalente di quasi un altro miliardo di euro nei successivi tre anni.
Gli accordi di esportazione di armi verso gli Emirati Arabi Uniti erano stati parzialmente sospesi dal primo governo di Giuseppe Conte nel 2019, per poi venire revocati nel gennaio del 2021, durante il secondo governo Conte. Nel luglio del 2021, durante il governo di Mario Draghi, il divieto di esportazione di armi agli Emirati Arabi Uniti era stato ammorbidito, venendo revocato per le armi leggere ma non per armamenti più pesanti come missili e bombe.
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