Un ex politico indiano condannato all’ergastolo è stato ucciso in diretta televisiva

Atiq Ahmed, un politico indiano che era stato condannato all’ergastolo per rapimento, e suo fratello Ashraf, anche lui già in carcere, sono stati uccisi mentre parlavano ad alcuni giornalisti in diretta televisiva.

Ahmed aveva 60 anni ed è stato ucciso con il fratello la sera del 15 aprile ad Allahabad, nello stato dell’Uttar Pradesh, nel nord del paese. Alcuni giorni fa era stato ucciso suo figlio. I fratelli Ahmed sono stati uccisi con un’arma da fuoco mentre erano ammanettati e stavano andando a una visita medica. Per la loro uccisione sono state fermate tre persone, che per avvicinarsi a loro si erano finte giornalisti.

Atiq Ahmed era in carcere dal 2019, da cui usciva per partecipare ai processi in cui era imputato, e dal 2004 al 2009 era stato membro del parlamento indiano. Da tempo, così come il fratello, era al centro di numerosi casi giudiziari, tra le altre cose riguardanti accuse di estorsione e omicidio. Diversi articoli parlano e hanno parlato di lui come di un “criminale” e un “gangster”. Alcune settimane fa aveva detto di temere che la polizia lo avrebbe ucciso. Negli ultimi sei anni, scrive BBC, nell’Uttar Pradesh più di 180 persone incriminate o accusate di vari reati sono state uccise dalla polizia, accusata da gruppi di attivisti di eseguire “esecuzioni extragiudiziali”.