Il parlamento israeliano ha votato un emendamento che permetterà ai cittadini israeliani di tornare a vivere in quattro insediamenti della Cisgiordania evacuati nel 2005

Un insediamento israeliano in Cisgiordania (AP Photo/ Mahmoud Illean, File)
Un insediamento israeliano in Cisgiordania (AP Photo/ Mahmoud Illean, File)

Lunedì il parlamento israeliano ha votato un emendamento che permetterà ai cittadini israeliani di tornare a vivere in quattro insediamenti nel nord della Cisgiordania evacuati nel 2005. Secondo il grosso della comunità internazionale la Cisgiordania appartiene ai palestinesi, e dovrebbe essere governata dall’autorità palestinese. In realtà, Israele controlla militarmente parte di quei territori, e nei decenni gli israeliani vi hanno costruito degli insediamenti (o colonie) che costituiscono un serio ostacolo a ogni tentativo di riconciliazione.

Nel 2005 il governo del primo ministro israeliano Ariel Sharon firmò una legge che avviò il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza e ordinò l’evacuazione degli insediamenti in Cisgiordania di Sa-Nur, Ganim, Kadim e Homesh per garantire continuità territoriale alla comunità palestinese. L’emendamento votato lunedì tuttavia annulla parte della legge del 2005: è stato promosso dal nuovo governo del primo ministro Benjamin Netanyahu, il più di destra della storia di Israele, che sta adottando politiche sempre più repressive nei confronti dei palestinesi. Per entrare in vigore, dovrà comunque essere firmato dalle autorità militari del paese.

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