Gli Stati Uniti hanno pubblicato il video dello scontro tra un loro drone e un caccia russo

Conferma che l'abbattimento del drone sul mar Nero è stato provocato da una manovra azzardata dell'aereo militare russo

Un fotogramma del video, con l'aereo russo che rilascia carburante (US Department of Defense via AP)
Un fotogramma del video, con l'aereo russo che rilascia carburante (US Department of Defense via AP)
Caricamento player

Il Comando europeo dell’esercito americano ha reso pubblico il video dello scontro in volo avvenuto martedì fra un proprio drone e un aereo da caccia russo, che ha causato la caduta del drone nelle acque del mar Nero. L’episodio è considerato il più grave incidente tra un mezzo militare statunitense e uno russo dall’inizio della guerra in Ucraina. Il video mostra i momenti più importanti dell’incontro aereo – che sarebbe durato una quarantina di minuti – attraverso le immagini della telecamera del drone MQ-9 Reaper, partito da una base in Romania per un volo di ricognizione di circa 10 ore.

Le immagini confermano la versione statunitense dell’incidente: il Pentagono aveva accusato la Russia di aver colpito il drone con una «manovra irresponsabile», mentre la versione russa era che l’aereo da caccia si fosse avvicinato per una necessaria ricognizione e che il drone fosse caduto dopo aver effettuato una manovra improvvisa.

Nel video la telecamera riprende la coda e l’elica del drone, che sono montate nella parte posteriore. Si vede un caccia russo Sukhoi SU-27 avvicinarsi al drone: quando lo ha quasi raggiunto inizia una procedura di rilascio di carburante. La manovra, secondo quanto spiegato da fonti militari statunitensi, ha probabilmente la finalità di oscurare gli strumenti ottici del drone e portarlo ad abbandonare l’area.

La stessa operazione viene compiuta una seconda volta, a distanze ancora ridotte: in questo caso l’aereo urta il drone, la telecamera perde il segnale per circa un minuto dopo di che riprende, inquadrando l’elica danneggiata.

A questo punto il drone danneggiato inizia un’inevitabile discesa controllata verso il mar Nero, precipitando in acque internazionali a sud-ovest della Crimea.

L’elica e la parte posteriore del drone (US Department of Defense via AP)

Durante la discesa, secondo quanto riferito da due funzionari a CNN, operatori da remoto avrebbero cancellato i file sensibili dal software del drone, in modo da evitare che segreti militari potessero finire in mano russa. La Russia ha comunque fatto capire che tenterà di recuperare il drone statunitense affondato e avrebbe già cominciato alcune operazioni di ricerca.

I Reaper sono droni utilizzati dall’esercito americano sin dal 2007, e spesso impiegati in Iraq e Afghanistan per missioni di sorveglianza ma anche per attacchi: possono infatti volare armati o disarmati. Possono trasportare fino a otto missili a guida laser e altre munizioni, sono lunghi 11 metri e alti 4, con un peso di oltre 2 tonnellate. Hanno un’autonomia di volo di oltre 2500 chilometri e possono viaggiare fino a un’altitudine di 15 chilometri: ogni Reaper costa circa 32 milioni di dollari.