I Pink Floyd non la smettono di litigare

Il bassista Roger Waters e il chitarrista David Gilmour non vanno d'accordo da anni, ma ora ai vecchi rancori si sono aggiunte le divergenze sulla guerra in Ucraina

pink floyd
Una foto dei Pink Floyd alla fine degli anni Sessanta. Da sinistra a destra: Roger Waters, Nick Mason, David Gilmour e Richard Wright (Rahman Hassani/ SOPA via ZUMA Wire, ANSA)

Che i membri di una band musicale non vadano d’accordo, litighino o si insultino reciprocamente a livello pubblico è una cosa piuttosto comune. È successo tra gli altri ai Beatles, ai Ramones e agli Oasis, per ragioni che riguardavano soldi, ma anche rapporti personali e visioni artistiche diverse. Screzi e disaccordi non sono una novità nemmeno per Roger Waters e David Gilmour, rispettivamente co-fondatore e chitarrista dei Pink Floyd, una delle band più conosciute e amate della storia del rock: di recente l’astio tra i due sembra aver raggiunto nuovi livelli, anche per via delle posizioni politiche controverse di Waters, da tempo molto commentate sui media.

Le ultime polemiche tra i due musicisti sono partite da un commento estremamente critico su Twitter della scrittrice, giornalista e autrice Polly Samson, la compagna di Gilmour. A inizio febbraio Samson aveva accusato Waters di essere «antisemita fino al midollo», un «apologeta» del presidente russo Vladimir Putin e un «megalomane bugiardo, ladro, ipocrita, misogino, malato di invidia, che non paga le tasse e canta in playback». Gilmour aveva ritwittato il post della compagna, aggiungendo che ciascuna delle sue parole era vera e dimostrabile.

Molto probabilmente il commento di Samson aveva a che fare con un’intervista data due giorni prima da Waters al quotidiano tedesco Berliner Zeitung, in cui aveva parlato tra le altre cose delle polemiche riguardo al suo imminente tour europeo, che passerà anche dall’Italia. Nell’intervista Waters citava quella che aveva definito come una «campagna diffamatoria spregevole e vergognosa» promossa nei suoi confronti dalle «lobby israeliane», che lo accusano di antisemitismo e a suo dire vorrebbero boicottare i suoi concerti in Europa per via del suo sostegno alla causa palestinese. Sempre su Twitter, Waters aveva risposto di essere a conoscenza dei commenti «provocatori e incredibilmente inaccurati» di Samson, e che avrebbe cercato consulenza legale su come affrontare la questione.

Roger Waters

Roger Waters durante un concerto a New York nell’agosto del 2022 (Theo Wargo/ Getty Images)

Waters fondò i Pink Floyd nel 1965 assieme al batterista Nick Mason, al chitarrista Syd Barrett e al tastierista Richard Wright; Gilmour entrò nella band nel 1967 per sostituire Barrett, allontanato l’anno successivo a causa dell’uso di droghe e del suo comportamento. I Pink Floyd furono da subito molto prolifici e diventarono presto la band di rock sperimentale più famosa al mondo grazie a dischi come The Dark Side of The Moon (1973), Wish You Were Here (1975) e The Wall (1979). Già all’epoca però cominciarono le tensioni tra Waters, considerato il leader della band e il principale compositore dei pezzi, e gli altri membri, soprattutto per motivi artistici ed economici.

Waters lasciò la band dopo l’uscita dell’album successivo – The Final Cut (1983) – per questioni di denaro e per concentrarsi sulla carriera da solista, credendo che senza di lui i Pink Floyd non sarebbero andati avanti. Non fu così: ci fu una causa legale per l’utilizzo del nome “Pink Floyd”, che venne risolta con un accordo extragiudiziale, e la band continuò a scrivere album e a fare concerti, ma questa volta sotto la guida creativa di Gilmour, considerato da vari critici e soprattutto da Waters meno talentuoso e originale di lui.

Waters si riunì a Gilmour e al resto dei Pink Floyd il 2 luglio del 2005 per un concerto benefico a Londra, il primo con la formazione storica dopo più di 24 anni. Parlando del concerto, Gilmour disse di aver capito come mai al tempo potessero essersi creati certi dissidi nella band, aggiungendo che però «adesso non ci saltiamo più alla gola come prima». Sul palco, Waters aveva detto che era stato «emozionante» ritrovarsi con gli altri tre membri della band dopo tutti quegli anni.

Waters si esibì assieme a Gilmour in altre occasioni, tra cui durante un concerto tributo per Barrett, morto nel 2006. In un’intervista data a Rolling Stone nel 2018, Mason raccontò tuttavia che Waters era ancora irritato per il fatto che negli anni Ottanta la band aveva continuato a suonare senza di lui; aggiunse che secondo lui Waters «non rispettava davvero David [Gilmour]», motivi per cui erano ancora «ai ferri corti».

David Gilmour durante il suo concerto a Pompei nel 2016 (AP Photo/ Gregorio Borgia)

Parlando con Rolling Stone, Mason disse che secondo Waters la capacità di comporre canzoni era molto più importante che suonare la chitarra e cantare, e che quindi i musicisti dovrebbero essere giudicati per come scrivono, anziché per come suonano. Che Waters ritenga di essere più talentuoso e importante degli altri membri dei Pink Floyd emerge anche da alcuni suoi recenti commenti.

In un’intervista data al Telegraph dopo il commento di Samson, Waters ha detto che Gilmour e «Rick [Wright] non sono capaci di scrivere canzoni, non hanno niente da dire. Non sono artisti!». Parlando al presente, anche se Wright è morto nel 2008, Waters prosegue: «Non hanno idee, neanche una tra tutti e due. Non ne hanno mai avute, e questo li fa impazzire».

Waters ha peraltro annunciato di voler registrare di nuovo The Dark Side of the Moon come album solista, cosa che ritiene di poter fare piuttosto liberamente, visto che aveva scritto tutti i testi, la musica per tre delle sue dieci canzoni ed è co-autore di altre due. «The Dark Side of the Moon l’ho scritto io. Basta con tutte queste stronzate del ‘noi’! Certo che eravamo una band, eravamo in quattro, tutti ci abbiamo lavorato – ma è il mio progetto e l’ho scritto io. Quindi… blah!». Per Waters le questioni legate al diritto d’autore sembrano essere un problema secondario («non ne ho idea», dice al riguardo); con ogni probabilità comunque dovrebbe dividere le royalties sia con Gilmour che con Mason, con gli eredi di Wright e la cantante Clare Torry, coautrice di “The great gig in the sky”, canzone in cui esegue un famosissimo vocalizzo.

Dal canto suo, Gilmour – tendenzialmente un tipo più composto – aveva detto nel 2001 che non avrebbe più voluto suonare con Waters «perché era uno stronzo».

– Leggi anche: Il concerto dei Pink Floyd a Venezia

Al di là delle divergenze artistiche e personali, le ultime divisioni sembrano essere legate alle opinioni politiche di Waters, come mostrano le accuse di antisemitismo fatte da Samson, e da un diverso atteggiamento rispetto alla guerra in Ucraina.

Waters è noto da tempo per le sue posizioni molto dure contro Israele. Sostiene il movimento BDS (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni), cioè la principale campagna globale per il boicottaggio di Israele, ha parlato di quello che definisce il «genocidio» compiuto ai danni delle persone palestinesi, e ha detto che i rabbini di estrema destra credono che tutte le persone non ebree «siano state messe sulla Terra per servirli». Ha più volte ribadito però che per come la vede lui fare queste critiche verso Israele non vuole dire essere antisemiti.

Waters sostiene poi il movimento Black Lives Matter per i diritti delle persone afroamericane negli Stati Uniti e ha criticato alcuni noti populisti di destra, tra cui l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro e il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Ha però sostenuto posizioni che sono popolari in alcuni ambienti della sinistra radicale ma anche tra movimenti complottisti di destra: per esempio ha detto che i Caschi bianchi, l’organizzazione umanitaria formata durante la guerra civile siriana, sono una montatura, come sostengono il regime siriano di Assad e il governo russo. Tra le altre cose ha anche sostenuto pubblicamente che Taiwan fa parte della Cina, come dice la propaganda del governo cinese.

Nell’ultimo anno inoltre Waters si è avvicinato alle posizioni della Russia sull’invasione dell’Ucraina. Gilmour e Mason invece hanno scritto una canzone contro la guerra per raccogliere fondi da devolvere ad alcune associazioni umanitarie ucraine.

Inizialmente Waters aveva condannato l’invasione dell’Ucraina ordinata da Putin definendola il «gesto di un gangster». Poi però aveva cambiato opinione, a suo dire grazie a un podcast di due conduttori ciprioti chiamato “The Duran” che si occupa di analizzare le notizie di politica dell’Europa orientale.

Adesso Waters sostiene che quella in Ucraina (che definisce «un paese profondamente diviso», che «non è affatto un paese») probabilmente è «l’invasione più provocata di sempre», basata sulla necessità di evitare il genocidio dei popoli russofoni del Donbass ed eliminare i nazisti nel paese: tra le giustificazioni più usate dalla propaganda russa per motivare l’invasione. Durante un concerto ha detto che il presidente statunitense Joe Biden è un «criminale di guerra», e in un’intervista data a Rolling Stone lo scorso ottobre ha sostenuto che le prove raccolte sui crimini di guerra compiuti dalla Russia in Ucraina sono «solo bugie su bugie» e che i media che se ne occupano sono «completamente controllati da chi comanda». Ha anche raccontato di essere su una lista di persone nemiche dell’Ucraina che un’organizzazione di estrema destra del paese vorrebbe eliminare, con il presunto favore del governo nazionale.

A proposito di “Hey Hey Rise Up”, il singolo scritto da Gilmour e Mason, che è basato su una canzone patriottica ucraina, Waters ha detto di trovarlo «molto, molto triste». Secondo lui la canzone incoraggia il proseguimento della guerra ed è priva di qualsiasi umanità: «Intendo dire, non hanno centrato il punto di voler chiedere ‘fermate la guerra, fermate il massacro, mettete insieme i nostri leader per parlare!’ È solo uno sventolare una bandiera gialla e blu senza alcun contenuto».

– Leggi anche: La volta che ai Pink Floyd scappò il maiale